PALLADINI ALLA CAMERA VERDE: HAPPY BIRTHDAY FERLINGHETTI

PALLADINI ALLA CAMERA VERDE: HAPPY BIRTHDAY FERLINGHETTI

Domenica 24 marzo il decano della Beat Generation, Lawrence Ferlinghetti, compie un secolo di vita. Cento primavere sono passate da quando venne al mondo nel 1919, giusto dopo la fine della prima guerra mondiale, a New York, figlio di un padre, Carlo Ferlinghetti, che era un bresciano emigrato in America a 22 anni (nel 1894) e deceduto sei mesi prima della nascita del figlio. Il suo libro in versi A Coney Island of the Mind (1958) ĆØ sempre stato uno dei punti fermi, apicali della produzione dei poeti Beat. Anche se lui che siera trasferito in California, a San Francisco, dove aveva aperto nel 1953 la libreria e casa editrice City Lights, tuttora ben viva ed operante, era diventato noto negli Usa, suo malgrado, quando aveva editato nel 1956 il poema Urlo di Allen Ginsberg ed era finito in galera per pubblicazione di scritti osceni. Dopo oltre 60 anni da allora, Ferlinghetti viene a compiere il suo splendente secolo di vita in una America, quella di Trump, nuovamente pervasa da umori reazionari, regressivi, neo-razzisti, anti-libertari, esattamente come quella filo-maccartista e perbenista degli anni Cinquanta. Corsi e ricorsi per questa secolare quercia poetica che ĆØ stata realmente ā€œuna delle migliori intelligenze artisticheā€ e una figura cardine dellā€™America a nti-sistema, pregna di umori anarchici, fortemente insufflati dal pacifismo e dal buddhismo, e che non ha mai celato le influenze che hanno avuto su di lui la filosofia trascendentalista-naturalista di Henry David Thoreau e la vibrante poesia romantico-libertaria e visionaria di Walt Whitman.

LA CAMERA VERDE

Via Giovanni Miani, 20 ā€“ Roma

Sabato 23 marzo 2019 ā€“ h. 18.30

HAPPY BIRTHDAY AND LONG LIVE LAWRENCE-LORENZO! OMAGGIO AI 100 ANNI DI FERLINGHETTI

Reading a cura di Marco Palladini

Partecipano:

Laura Cingolani, Davide Cortese, Anna Laura Longo, DesirƩe Massaroni, Gianluca Mei, Sacha Piersanti, Simone Sammarone, Marco Solari, Alessandra Vanzi

Con un video-ritratto di Stefano Gabrini