PARTITI IN AGONIA

di Maurizio Liverani

Si dice che Lelio Luttazzi pare ricavasse le sue battute dai giornali satirici della provincia americana. Quando fu “scoperto” è stato messo dietro la lavagna (metaforicamente) come si faceva un tempo con lo scolaro copione. Questi sono episodi ameni; rientrano nel cerchio della politica sempre più maldicente. In molti di questi svillaneggiatori si proclama il ravvedimento, sconfinando, a volte, nella presa in giro. Il praticare la mormorazione sarcastica ha portato la maggioranza degli italiani a ricorrere alla battuta che, dal dopoguerra in poi, ci dà coraggio. Questa: “Ci hanno stufato”. Il monopolio della sinistra sui media dà maggior valore a questa espressione d’insofferenza. Da anni, una sera sì e una sera no, in un qualsiasi show politico si continua a predicare l’antiberlusconismo. Adesso si è più cauti, da quando questi show carichi di acrimonia sono scivolati nel discredito tra gli spettatori. Un fenomeno che si verifica perché la politica ha effettivamente “stufato”, anche a quelli che la praticano. Questa ultima consultazione per gli italiani è pura zavorra; però continuano ad assecondare il gioco, incuriositi di sapere che fine faranno queste combriccole di maneggioni furbastri e grossolani. Anche tra gli indignati che predicavano il non voto è avvenuto un improvviso cambiamento. Non c’è elettore che non sappia che la tirannide dei partiti, prima delle scelte di fondo, si esercita sul bottino statale. Va ricordato che per una sopraggiunta mancanza di fondi (l’Urss tagliò i foraggiamenti al Pci dopo la caduta del Muro) è scoppiata Tangentopoli. Per i partiti non c’è stato più scampo; solo al pci, per qualche tempo, sono arrivati sovvenzionamenti da altre fonti. Quando era ancora a Botteghe Oscure, il partito si è atteggiato a forza moralizzatrice; sono affiorate le magagne di tutti i partiti e gli italiani si sono assuefatti all’indignazione. Il colpo determinante alla credibilità della classe politica, resa feroce dal girare a vuoto, è stato la conferma (prima era soltanto un sospetto) che gli eletti sono mantenuti dall’elettorato, per i propri interessi e non per quelli della collettività. Gli anchormen che avrebbero dovuto portare gli italiani a orientarsi sempre più verso i soliti partiti hanno giovato al M5s. Insomma i partiti si sono serviti di complici televisivi che hanno fatto da ostacolo all’ascesa politica. A furia di gomitate verso il nemico, la sinistra ha seminato d’inciampi chi aveva avviato alla conquista della poltrona. In questa battaglia si è evidenziata una verità: la satira al servizio della sinistra si è rivelata un boomerang; partiti nati da poco, poveri di un corredo intellettuale per governare, hanno accumulato milioni di voti. Si deve constatare che l’elettore si è vendicato di chi lo ha deluso. L’immoralità politica è stata smascherata. La conferma di questa verità si è avuta con il voto del 4 marzo. Una rivelazione che invece di atterrirci in un certo modo ci reca sollievo. Ha scritto Piero Ostellino: “Che piaccia o no, la nostra è una civilizzazione in via di estinzione… e l’agonia sarà lunga e dolorosa…”. Riecheggia la previsione di Emil Cioran secondo il quale “L’agonia sarà indistruttibile”. Speriamo non sia eterna.

Maurizio Liverani