di Maurizio Liverani
Accertato che il comunismo è uscito presto, ma dopo una guerra catastrofica, dall’utopia, i vari Pci europei, foraggiati per anni dal Cremlino, sono evaporati. La cosiddetta destra fa di tutto perché rinasca questa utopia fatta di nulla, una bolla di sapone, basta un fiato a disfarla. L’avversario principe, in Italia, è stata la democrazia cristiana che ha fornito a questo partito le personalità più autorevoli, infischiandosene della loro moralità. Tra i capoccia della Dc potete trovare chi bacia anelli e pantofole ma per la fede non affronterebbe martiri e neppure astinenze. Tra l’ossario dei post-comunisti, che Achille Occhetto, alla Bolognina, mandò a casa, subentrò la convinzione di essere attesi da un’esistenza vegetativa. Venuto a mancare l’”obolo” sovietico, cominciarono ad attingere al biberon della grande industria avendo ben chiari in testa tutti gli schemi del sottopotere, invocando, nel contempo, la rinascita di principi democratici e il ritrovamento di nuovi imperativi morali. Come Socrate nell’agorà, Matteo Renzi appare, ogni giorno di più, un solitario che cerca e spesso trova le risposte ai grandi “perché” in Italia non sia ancora possibile un’autentica democrazia. Gli avversari schiamazzanti ma astuti, come Renato Brunetta, attendono con ansia che il comunista non sia più finto ma autentico. Questo consentirebbe il risorgere di una destra oggi in via di oscuramento. Nella Chiesa non si può contare; il suo anticomunismo non esiste più, mentre si fa sempre più flebile il credo nel soprannaturale. Nel secolo scorso, Thomas Carlyle diceva come in certe chiese si può sparare con un moschetto in tutte le direzioni senza colpire un’anima cristiana autentica. I politici di professione non sono tanto interessati alla rinascita dell’Italia ma, prevalentemente, alla rinascita dei loro partiti e dei compensi che questa comporta. Con i comici televisivi si può al massimo interrompere la noia, non la decadenza del Paese. La morte delle ideologie porterà fatalmente alla fine dei partiti? Come diceva Emil Cioran, i rivoluzionari preso il potere diventano conservatori.
Maurizio Liverani