PERCORSI POLITICI DA DECIFRARE

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

PERCORSI POLITICI DA DECIFRARE

“La politica per loro si fonda sull’oblio”, scrive Jean-François Revel nella “Nuova censura”. La norma, che i comunisti e i postcomunisti vogliono per il mantenimento di questo “status quo”, si fonda, appunto, sull’oblio e su quest’altro principio: “Da quando siamo cambiati non ci dovete criticare”. La sconfessione del passato, scrive Revel, li incita all’arroganza. Si può dar credito a chi è stato cieco nel passato e pretende di essere lucido nel presente?

La cancelliera Merkel si era lasciata irretire da Matteo Renzi da quando lo aveva visto come un toscanaccio più toscanaccio di lei. Anche Renzi, alla maniera di Frau Merkel, crede a tutto ciò che dice. Secondo la sentenza di Mirabeau su Robespierre “andrà lontano”. Il sogno della cancelliera è di “tapparsi”, finita la carriera, come un mollusco nel guscio di una tenuta nei pressi di Firenze. Dopo aver a lungo riflettuto tra la simpatia per Enrico Letta (pisano) e Renzi, si è imbarcata nella navicella del fiorentino.

La pubblicazione dei redditi dei nostri governanti ha il merito di farci tornare in mente un aforisma di Mino Maccari: “Eleva il tuo pensiero al governo e abbassalo immediatamente”. Ennio Flaiano avrebbe sentenziato: “Aiutiamo i benestanti, ci sono troppi poveri!”.

Tra democristiani e comunisti, Pier Paolo Pasolini decifrava una sintonia ideale: la percezione della ricerca del tornaconto.

Il modo più facile per “salire” sul Quirinale è di dispiegare una piccola capacità per l’intrigo coniugata con l’abilità di sembrare l’incarnazione di qualcosa di incorporeo. Arrivato lassù, il “padre della patria” si sente sfiorato dal respiro della gloria e si considera illustre.
 
 MAURIZIO LIVERANI