PIAF E VINO A VILLA LAZZARONI
Giovedì 8 maggio ore 21 IL VINO E SUO FIGLIO con Enrico Bonavera Liberamente tratto da Il Navigatore del Diluvio di Mario Brelich
ENRICO BONAVERA è oggi l’Arlecchino del Servitore di due padroni del Piccolo Teatro di Milano, spettacolo con cui, negli ultimi vent’anni, ha girato tutto il mondo ereditando il ruolo del suo Maestro, Ferruccio Soleri.
Oltre al virtuosismo nella recitazione con le Maschere della Commedia dell’Arte, Bonavera ha studiato le tecniche di narrazione popolare, sviluppando doti di affabulatore che ha saputo sapientemente coniugare con quelle di mimo ed attore gestuale. In Il vino e suo figlio protagonista assoluto è IL VINO, il suo valore mitico e sacro, la sua paradossale congiunzione tra basso corporeo e filosofia del palato e della vita. Liberamente tratto da un testo scritto nel 1982 da Mario Brelich – Il Navigatore del Diluvio – ripercorre, attraverso il racconto di Sem, figlio primogenito, le tappe misteriose della scoperta del vino da parte di Noè e, tramite quello, del suo rapporto strettamente personale con Dio, un Javhè molto complice e umano. Attraverso lo sguardo del figlio, seguiamo la progressiva e comica evoluzione del vecchio Patriarca dall’entusiasmo del primo sorso, a una gioiosa ebbrezza, per infine trovarlo trasformato dalle numerose libagioni in una esaltata e danzante preghiera di ringraziamento verso l’Altissimo, per lo scampato pericolo del Diluvio. Figlio di un “vecchio alpino”, anche Bonavera trova lo spazio, in una specie di intervallo comico, per raccontare la propria personale e prima “rivelazione alcoolica” in un galoppo epico, divertente, spirituale (nel senso proprio di spirito/alcool).
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Dal 9 all’11 maggio – venerdì e sabato ore 21 – domenica ore 17.30 – GRIDO D’AMORE – EDITH PIAF di Ennio Speranza diretto e interpretato da Gianni De Feo – alla fisarmonica Marcello Fiorini – scene e costumi Roberto Rinaldi arrangiamenti e musiche originali Marcello Fiorini
“Brindo a te, brindo a tutti quelli come te, ai migliori ai peggiori, ai modesti, agli immodesti, a chi l’ha conosciuta la gloria, a chi non l’ha mai assaporata e a chi di gloria è morto”. Belleville, quartiere popolare al Nord di Parigi, 15 dicembre 1919. Nasce Edith Giovanna Gassion conosciuta solo qualche anno dopo e in tutto il mondo con il nome di Edith Piaf, il “passerotto”. Una donna che ha riversato nella voce la febbre di una vita difficile, spezzata da alti e bassi, colma di generosità, di allegria, di disperazione, di narcisismo. In lei una fusione di impulsi e sensazioni: liberazione sessuale, alcool, droga, amori convulsi. Una donna che ha avuto incontri, scontri, che è stata ispirata e che ha ispirato. Jean Cocteau che scrisse per lei Le bel indifférent e le rimase amico per tutta la vita fino al punto di morire lo stesso giorno, di lei disse: “Non ho mai conosciuto una persona meno parsimoniosa con la propria anima. La sperperava, ne gettava l’oro dalle finestre”. De Feo, accompagnato dal suono evocativo di una fisarmonica, racconta e canta le canzoni della chanteuse réaliste vestendo i panni di un poeta vagabondo, un clochard dei nostri tempi che, nel ripercorrere alcuni frammenti della propria vita, ripropone i passi dell’esistenza straordinaria di Edith Piaf, un’artista il cui sguardo e la cui voce hanno segnato un’epoca e sono entrati a far parte di un mito.
TEATRO VILLA LAZZARONI – Via Appia Nuova 522 | via Tommaso Fortifiocca 71 (parcheggio gratuito) – Roma – 392 4406597 – info@teatrovillalazzaroni.com – www.teatrovillalazzaroni.com