IL PIU’ BELLO DEL REAME

di Maurizio Liverani

Rampollo irrequieto della ricca borghesia, con sfizio per la guerriglia televisiva, Urbano Cairo ha acquistato la maggioranza del “Corriere della Sera”. Bel colpo. I giornali vivono un periodo contraddistinto da alti e bassi. Un tempo, prima dell’avvento della televisione, monopolizzavano i grandi eventi spiegandoli al modo di chi manovra le leve politiche. Ex “galletto” di Berlusconi, ha portato la sua immaginazione al potere spiegando la sua ingordigia con il principio che le persone di valore sono “costrette” a primeggiare. Ha vissuto con “successo” il periodo di “Mani pulite” e ne è uscito, dopo qualche tempo, con il “Premio Guido Carli”, un riconoscimento cui tanti ambiscono. Sappiamo quanto vale Cairo per l’assidua presenza dei suoi portavoce nelle trasmissioni televisive guidate dai suoi scagnozzi. I talk show politici somigliano a dei raduni barricaderi dove giornalisti e politici, che hanno fatto un macerante noviziato da arruffapopoli, gargarizzano, spesso non osservando le regole della buona educazione, aspre critiche contro chi è al potere. Mentre Silvio Berlusconi ha sempre meno fiducia nella persuasività sull’opinione pubblica dei fogli dei giornali, Cairo, pur non essendo lontano da questa convinzione, vede l’italiano come un poppante della stampa quotidiana. E’ un personaggio di talento che mette quasi una forma di divertimento nell’ accaparrare aziende, televisioni, squadre di calcio che possono rientrare nella schiera di chi svetta. Il bisogno uno e trino dell’affermazione della propria personalità lo attanaglia all’”imperativo categorico” di Kant, piegato allo scopo di oscurare Berlusconi. Non è improbabile che stia covando un saggio sul “plus valore” di Marx a garante delle proprie ambizioni. Investito in questo momento, dopo l’acquisto del “Corriere”, da tante iperboli non smarrisce la percezione del proprio valore. Con il suo Torino non vede l’ora di “staccare” la Juventus dalla classifica; quando c’è di mezzo lo sport non si è mai prudenti. Mentre Silvio, oggi, se ne sta appartato come l’umile violetta, Urbano vuol far parlare di sé non soltanto come manager ma distinguersi in politica. Consulta il termometro politico dove sono registrate le quotazioni di Matteo Renzi. La quotazione è quella che decide tutto in Italia. Tutti sono sempre disposti a soccorrere chi sale.

Maurizio Liverani