“E’ meno male non aver leggi – ha lasciato scritto Ugo Foscolo – che vederle violate ogni giorno”.
Dietro il refrain dell’indistruttibile perennità comunista, gli iracondi ex segretari del partito designano ogni loro oppositore in questi modi: 1) pagato, 2) reazionario, 3) mafioso, 4) agente degli Usa. Su quest’ultima incarnazione si insiste, in questo momento, poco perché si fa sempre più consistente il sospetto che nell’”affaire Moro” e nel processo Craxi abbia messo diversi zampini, forse tutti.
Timidamente, Romano Prodi (foto) è designato a succedere sul Colle a Sergio Mattarella. Con lui si delinea chiaramente una figura che, prodottasi in periodi di inconcludenza, diventa improvvisamente la “guida” tanto attesa.
Persuaso di essere ricco di una prodigiosa quantità di materia grigia, Michele Emiliano si vede come una forza provvidenziale, convinto di avere una personalità diversa da quella dei comuni leader.
Grillo, dai vertici del M5s è visto come il discendente di una stirpe “dannata”. Anche lui a suo modo è simpatico, ma gli è venuto a mancare l’ideologo. Oggi, la sua ideologia appartiene già all’epoca dei grandi magazzini, dei trillatori da avanspettacolo.
I media ci tengono informati su tutto, ma sembra che non sappiano quello che sta accadendo. Questo mette in allarme gli amatori del tracollo.
L’Aretino è un linguista superiore anche ai grandi della nostra letteratura. I cronisti del video dovrebbero studiarlo perché, oltre al gaudio, ne trarrebbero alimento per il loro formulario.
Il parlar bene e il parlar male si confondono; chi si esprime in un buon italiano è sospettato o di essere un intrigante o di appartenere a un sesso ambiguo.
Il colpevole, dietro lo scudo di un calcolato conformismo, non soltanto può ripetere quel che ha fatto ma gli può capitare di ritrovarsi nominato in un posto ancor più vantaggioso di quello che occupava.
I politicanti di lungo corso, con il contagocce, danno vita alle ultime stille di vitalità. La timidezza vergognosa dei neoeletti diventa presto, nei conciliabili, protervia e arroganza; mai prenderà il volo.
MAURIZIO LIVERANI
Commenti e aforismi tratti dall’opera letterario di Maurizio Liverani e dai suoi più recenti articoli