PRESSING IRONICI

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

PRESSING IRONICI

Oggi ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Raimondo Vianello. Come burlone compassato non cā€™ĆØ stato, nello spettacolo italiano, alcun attore che abbia saputo prendersi beffa come Vianello del prossimo. Con Sandra Mondaini, in ā€œCasa Vianelloā€, ha formato un duetto pieno di divertimento su uno sfondo di amarezza; sotto una traccia di svago cā€™ĆØ il virus della incomunicabilitĆ  vera e autentica tra i sessi. Eā€™ giĆ  tanto, sembra dire Vianello con il giornale sportivo in mano mentre Sandra sbuffa la sua noia sotto le lenzuola, che ci si sopporti. Lā€™analisi critica dei sentimenti ā€“ tema trattato sempre seriosamente ā€“ ĆØ tutta racchiusa nella finale espressione mesta di Raimondo. Nel cinema ĆØ sempre stato costretto a fare da spalla, mentre aveva tutti i caratteri del protagonista. In ā€œPressingā€ trovava qualcosa da ridere e da ridire sul mondo del calcio. Era bravissimo nel dileggio appena accennato come nei ā€œburlesqueā€, ottenendo risolini di consenso. Opponeva agli dei dellā€™Olimpo, sia calcistico sia politico, il maligno e vendicativo umore dellā€™uomo della strada che ha altro per la testa, altro in cui pensare. Ben sapendo che questā€™altro a cui pensare ĆØ il vuoto da riempire con risate e risatine, con la passione per il calcio mentre bugiardi e predicatori dai pulpiti ci esortano allā€™ā€impegnoā€, traduzione in buona lingua dello squallido tornaconto di parte. Ci mancano i suoi pressing ironici.

Ā MAURIZIO LIVERANI