Se tra i “Grandi” somigliamo a un povero cugino di campagna, i pedali della nostra creatività si muovono continuamente e scalano i monti del successo. Probabilmente, con i governi come quelli che abbiamo avuto moriremmo come nazione, mai come individualità. Quante personalità italiane sono apprezzate da tutte le intelligenze (che sono poi quelle che contano)? Renzo Piano è l’architetto celebrato ovunque, Mario Draghi è addirittura invocato come presidente della Repubblica, pur essendo nati in un Paese pilotato politicamente da personalità di poco conto. Fino a qualche anno fa si diceva che il cinema italiano era il migliore ambasciatore dell’Italia nel mondo? Strehler ci era invidiato. Pavarotti, Abbado hanno contrassegnato l’eccellenza del cosiddetto genio italiano. Poi la fiducia degli italiani nella creatività e nella genialità si è incrinata. Il Mose doveva salvare la Serenissima e l’ecosistema della laguna. Il livello record del ’66, quando le onde sbattevano contro il Palazzo ducale, contro le arcate del Palazzo dei Dogi, è stato sorpassato quest’anno; e ancora quanti libri e manoscritti preziosi sono scomparsi nelle acque, nell’acqua granda” come la chiamano i veneziani. Un tema che merita un simposio sull’ecologismo ambientale a braccetto con l’ecologismo spirituale. Venezia è una città prodotta dallo spirito. Certa editoria dà eco al degrado del paese per fini commerciali; per fini altrettanto commerciali incentiva libri “piagnoni” di penne illustri. Analisi serie hanno il sapore di bollettini di guerra. Soltanto oggi, a tragedia avvenuta, si viene a sapere che mezza Roma è a rischio collasso. Tutti avvenimenti che hanno lasciato una scia in cui si sono infiltrati e arricchiti famosi palazzinari. “Chi cavalca la tigra non può scendere”, dice un vecchio proverbio cinese. Roma “sotto” è piena di caverne; via Olimpica e via Gregorio VII a ridosso del Vaticano sono continuamente riempite di terra e calcinacci per evitare il rischio che i palazzoni si chinino in avanti e si scontrino prima di essere inghiottiti dalle voragini. Nessuno può smentirci; da anni si lavora per evitare il disastro; oggi l’Olimpica è soffocata da costruzioni. Si doveva prevedere che in un’area limitata come il centro storico di Roma, costruito secoli addietro per pedoni e carrozze, si sarebbero mosse, dal dopoguerra, auto in numero crescente incuranti di pedoni e carrozze. Non vogliamo dare le colpe agli ambientalisti, ma, nella Capitale, gli sventramenti per il Giubileo non sono stati approvati da un loro sindaco? Gran parte dei romani si limita a deplorare. E’ mancata, in Italia, l’inventiva e la preveggenza della municipalità di Rotterdam. Dopo i furiosi bombardamenti gli amministratori olandesi hanno pensato subito al “dopo”, varando un piano regolatore con ampie strade e ampie piazze. Un paesaggio è prima di tutto uno stato d’animo; se non c’è paesaggio non c’è lo stato d’animo. Se si altera questo equilibrio, l’”umano” capitola di fronte al “non umano”.
PRIMA CHE LA CASA CROLLI
FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
PRIMA CHE LA CASA CROLLI
MAURIZIO LIVERANI