FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
PUNTARE IN ALTO
“Veramente rivoluzionario è soltanto il momento prerivoluzionario”. Dall’agitazione politica il rivoluzionario, per non cadere nel cestino dei rifiuti, balza su tutte le poltrone del potere. “…Utilizza i mezzi della reazione che in precedenza aveva condannato”. Questo scrive Emil Cioran in “Storia e utopia” apparso nel 1960.
Per l’”affaire Moro” bisognerebbe risalire a Yalta. E a quell’accordo bisognerebbe riandare per chiarire la famosa figura del “suggeritore”. Leonardo Sciascia nel “Affaire Moro” è andato a fondo. Dopo aver analizzato, studiato le lettere scritte da Aldo Moro dalla prigionia, lo scrittore di Racalmuto afferma: “Io credo che dietro alle Brigate rosse ci sia Yalta, vale a dire interessi internazionali convergenti dei due super grandi che vogliono che nulla cambi in Italia”. Prima di Moro il conciliarismo strisciante consisteva, per la Dc, di fornicare sottobanco con i comunisti aprendo loro le porte del sottogoverno, della televisione, dei grandi organi dell’informazione.
In “Tutta la verità”, Roger Garaudy, famoso filosofo francese, getta luce su realtà che in Italia nessuno ha avuto il coraggio di portare a conoscenza. “… Quando un Paese come l’Unione sovietica, durante uno sciopero dei minatori delle Asturie, manda a Franco, dittatore della Spagna, il carbone che gli serve per eludere lo sciopero…” significa che il consociativismo ha origini lontane.
A un certo momento, a Montecitorio Bettino Craxi, rivolto ai colleghi, ha detto pressappoco: “Alzi la mano chi non ha mai ricevuto sovvenzioni illecite”. La risposta è stata un silenzio assoluto. Tutti gli onorevoli si confessarono “corrotti alla maniera politica”.
Il nostro Paese è dominato dall’ideocrazia di sinistra, più subdola di una dittatura. L’utile idiota di guareschiana memoria è l’utile furbo.
MAURIZIO LIVERANI