QUESTI SONO I VIZI CAPITALI

di MAURIZIO LIVERANI
 
 

La UE, che doveva essere un luogo da favola, è una coalizione di popoli che non si stimano.

Sembra che per impedire l’uccisione della culla dell’ideale europeistico gli italiani siano costretti a fare sacrifici enormi. Oggi sappiamo che l’Europa sopravviverà soltanto per ragioni finanziarie.

E’ incredibile che un Paese come l’Italia creda ancora che il suo avvenire sia in questa “burla” della UE.

Gli italiani erano stati avvertiti per tempo che per entrare in Europa c’era da pagare un biglietto che conferisse alla disuguaglianza un carattere perentorio.

Pur con tutte le manovre in corso la casa comune europea dimostra la gracilità di una palazzina alla periferia di Roma.

Il paradiso Europa è buono per i banchieri e i grandi capitani d’industria; segue i dettami dell’efficienza e ostenta una spiccata indifferenza, a mezza strada tra noia e fastidio, per le “lacrime e sangue” prodotte dall’Unione.

Ai disoccupati non resta – se l’Europa non cambia rotta – che cercare un buon indirizzo per l’aldilà.

L’importante, per la sinistra, è conquistare gli ingranaggi del potere sottraendoli agli avversari; dissimulando, per accattivarsi simpatie e consensi, la tecnica del grimaldello teorizzata da Lenin.

Il consenso e il dissenso sono anch’essi egemonizzati.

Intorno al marxismo è fiorito tutto un frasario speciale che sembra spiegare tutto mentre non spiega niente.

L’importante, per gli uomini della sinistra, è di rimettere tutti gli sdegni alla prova di un unico criterio. La destra sarebbe responsabile di tutto.

Opinionisti e “anime elette” che si spacciano per saggi si appellano a vecchi schemi tratti da obsolete ideologie dietro le quali si consuma la loro insignificanza.

La scomunica, ormai, per la maggioranza degli italiani è diventata un castigo innocuo.

MAURIZIO LIVERANI

(brani tratti dai librI “AFORISMI SOSPETTI” e “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO” di Maurizio Liverani