QUESTO E’ UN CRAC …BIPARTISAN !

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
 
QUESTO E’ UN CRAC …BIPARTISAN !

La paura al potere. Prima avevamo quella economica; successivamente, quella della fuga dei capitani d’industria. Prima ancora c’era la paura di un premier che, come diceva Massimo Cacciari, andava avanti per inerzia, mentre la situazione peggiorava per tutta la sinistra. C’era la paura che venissero alla luce (c’è ancora) delle depredazioni sfuggite alla magistratura politicizzata. C’era la paura di non trovare tutte le perifrasi e tutti i sinonimi per non dirsi delusi da questi governi che stanno resuscitando i lugubri fantasmi della depressione del ’29. Ma la vera grande paura è: che cosa pensano gli italiani? Nelle loro asserzioni categoriche i capi dei partiti avvertono che le loro parole o non sono più ascoltate o, se arrivano all’orecchio dei cittadini, sono invariabilmente accolte con fastidio. Quest’ansia di non essere creduti attanaglia tutti, anche gli organi della grande stampa, sempre portavoce dei poteri forti. Tutto ciò nasce dalla paura di un contestatore sgradevole che non scende nelle strade, che non strapazza i poliziotti, che non grida frasi fatte, che non si intruppa in fitte schiere. Un contestatore sgradevole che non sceglie più il suo partito, ma che giudica i partiti. Sembra non impegnato e non politico, invece lo è, ma in modo del tutto diverso dal solito cliché; e lo fa con un fervore da moralista, disancorato dai partiti dei quali rifiuta il trasformismo. E si rifiuta di farsi prendere in giro dai nuovi “girella”. Il “voltar gabbana” è eticamente ripugnante, ma è prodotto dal nostro sistema. L’italiano, fino a ieri politicizzato, riconosce nel politico il cialtrone politico. I cialtroni politici sono tanti e si fa fatica a riconoscere chi non lo è. I doppi giochi, le stregonerie nascono dallo spavento di questo popolo guardato dai governanti come un enigma calamitoso. L’ennesima edizione paragovernativa dà ragione a quanti, da anni, ripetono che là dove esiste una forte sinistra al potere è garantito anche alla destra lo stesso potere. Il “corona virus” sembra decollato per rendere ancora più tragica la condizione del Paese. Ogni giorno si rischia di essere messi alla soglia dell’Unione europea; sentendosi out, è inutile nasconderselo, l’Italia non troverebbe alcun rammarico a uscirne. Alla prova su scala internazionale, è scivolata come in una dolce trappola. La politica non è finita affatto; sarebbe bene, per carità di noi stessi, non finisse, a meno che, masochisticamente, non ci piacesse veder morire una delle zone più vive del nostro “habitat” culturale. Agonizzando, i partiti stanno vivendo il dinamismo della monotonia dell’assenza.

MAURIZIO LIVERANI