di MAURIZIO LIVERANI
RIENTRA SILVIO: ALLARME !
Un sondaggio con i caratteri di autorevolezza attribuisce a Silvio Berlusconi l’intenzione di candidarsi. Nella politica l’uomo di Arcore si sente a suo agio come un santo nella nicchia; come un superbo fagiano è servito a tavola da tutti i giornali con tutte le sue penne. Altri annunci segnalano che ha tutte le atout per riproporsi. Per molti queste notizie hanno il potere di testare il campo. I giornali, quando parlano di lui, usano le espressioni più lusinghiere; alcuni, saltuariamente, lo vedono nuovamente capo di governo. Questo fagiano con tutte le penne è corposo, a significare che sarebbe un leader come lo è in una scena teatrale l’interprete principale. Delle volte, il baldo milanese si offre con la consueta simpatia: “Eccomi qua!”, come il Falstaff con l’aria di padre nobile. Insomma, viene proposto da tutte le parti come l’archetipo del politico vitale: brio, sicurezza, grande capacità di lavoro e senso del tempo. Chi lo propone si è posto prima la domanda: “Dove lo mettiamo?”. In questa fase difficile ci vuole un tipo che caracolli come lui da anni sempre in prima fila. In confronto ai papabili ha il vantaggio di essere un esperto in affari pubblici, oltre che in quelli privati. C’è chi assicura che promette “magnifiche sorti e progressive” e stabilità al Paese. Proprio quello che vogliono i potenti delle terra. Berlusconi si è accorto, non da oggi, di essere stato vittima di falsi collaboratori e si è tolto di torno le mezze calzette. Garantisce di correggere gli errori commessi in passato; avranno successo i valori dell’autentica democrazia. Per stimolare il Paese verso una direzione utile ci si deve servire di tecnici costretti a volgere le loro decisioni sui binari della politica sociale. La notizia del “rientro” di Berlusconi è stata accolta con allarme da chi non gli è stato fedele e con entusiasmo da chi non lo ha mai tradito.
MAURIZIO LIVERANI