di Maurizio Liverani
Morte, distruzione, femminicidi, infanticidi, guerre, rivoluzioni, insofferenza verso la vita, natalità decrescente, macelleria di massa in Cina di animali domestici nelle strade e nelle piazze. Il primo ministro francese dichiara apertamente che c’è una guerra che durerà per generazioni. I segni più evidenti si riscontrano in Francia ai campionati europei dove gli hooligans cercano solo la rissa. Questa per il momento è la vita terrena che sin dall’asilo ci hanno insegnato che è bella e non da buttar via. Sull’al di là non viene fatta ancora piena chiarezza. Secondo Emil Cioran la verità non è altro che “una menzogna durevole”. I suoi libri, a cominciare da ”L’inconveniente di essere nati”, “La tentazione di esistere”, “Sommario di decomposizione”, sono in questi tempi le opere più attuali. Le ragioni per cui non viene studiato e diffuso sono semplici: rivela e documenta verità inoppugnabili che il mondo d’oggi, avvelenato dalla menzogna ufficiale religiosa e politica, nega. Se per Cioran la menzogna è durevole, per Nietzesche è una “doppia menzogna”. Da quando si è presa l’abitudine di attendere dal Papa la massimina del giorno, la credenza in un essere superiore entra in un gioco cangiante di suggestioni: a nome di chi parla? Per alcuni è più agevole risolvere la faccenda come l’immortalità dentro di sé senza discuterne in chiave mistica. Oggi più di ieri l’al di là non è in un altrove; l’inferno è un paesaggio sconosciuto in cui forse non siamo sicuri di andare se affidiamo il nostro corpo alla cremazione. Più del paradiso e dell’inferno, il purgatorio, stando alle ultime notizie, ha la consistenza di un corpo chimico e psichico; potrebbe essere il mondo in cui viviamo. Però ne è stata sancita la nascita il 6 marzo 1254 con Papa Innocenzo IV. Nel 1300, Papa Bonifacio VIII promulgò la sua esistenza effettiva stabilendo che costassù o costaggiù si potevano mandare le indulgenze. Per Leibniz “L’universo è pensiero”; se questo vale anche per i luoghi di estasi e dannazione sorge il sospetto che il diavolo sia effettivamente un povero diavolo. La religione, ora più di ieri, non ha delle vedute esatte sul suo presente; nutre dubbi anche sul suo passato. Gesù, ritenuto figlio di Dio, potrebbe essere un individuo rigurgitante di qualità. C’è chi, come Cioran, non gli attribuisce tante malefatte perché non ne riconosce l’esistenza. Non è escluso che sia giunto il momento di liberare l’umanità, come ha fatto Leopardi, del soprannaturale. In sostanza: beati gli atei che non hanno la preoccupazione di finire nel noiosissimo regno dei cieli. Non si può escludere che la Chiesa arrivi ad adottare la massima greca “La felicità sta nel non essere”. Ma i greci cercavano di rendere più gradevole la vita annichilendola nel sogno; all’esistenza hanno sostituito la bellezza e l’ebrezza. Quella che Schiller chiama “l’ingenuità greca” non è altro che la facoltà di far scomparire la vita e sognare. Tante rivelazioni sconvolgenti consentono a molti di comportarsi in malo modo. Anni fa il cattolico Vittorio Messori scrisse: “Ci basterebbe qualche buon vecchio parroco che riscoprisse che il suo dovere primario è metterci in mano e spiegarci con pazienza il catechismo”. Certe regole di comportamento, oggi ripudiate, non sarebbero, probabilmente, più trascurate.
Maurizio Liverani