IL RITORNO DEL MOSCARDINO

di Maurizio Liverani

Se si dovesse esigere da ogni politico competenza e preparazione quasi nessuno, a Montecitorio, vanterebbe titoli sufficienti per ricoprire cariche alte o, semplicemente, sedere su una poltrona. Più un uomo politico è incompetente e più si sente investito di una illusoria autorità categorica. La disposizione ai trapassi obbedisce soltanto in apparenza alla teoria del mutamento di amante o di cicisbeo. Da Montecitorio ci si può occupare, nel caso esistesse, del proprio elettorato; un parlamentare di qualsiasi partito può sempre farsi un suo centro di favoritismi. Un cambiamento  scombina tutta la tela di ragno di relazioni e clientele. Il sogno di ogni ministro è quello di tapparsi dentro come un mollusco nel guscio del suo ministero e di restarvi il tempo di tutta una legislatura. A ogni annuncio di vuoto, come quello avvenuto in questi giorni, si avverte in lui una sospesa paura. La relativa fortuna politica di Clemente Mastella si è improvvisamente vanificata. L’interessato cerca invano di insistere proponendosi come esempio di serietà e rettitudine; alla scuola diccì si è nutrito di espressioni elevate. Il Quirinale, sosteneva Sandro Pertini, è l’approdo di chi ha la passione di far mostra di sé. E’ un attore. Su Robespierre, Mirabeau disse: “Crede a tutto ciò che dice: andrà lontano”. Presidente Oscar Luigi Scalfaro, Mastella fu “avvilito” in parti di “intrigante”. Sceso Scalfaro dal Colle, il prediletto si è subito definito “super partes”. I successori non si sono neppure posti il problema considerando il “declassato” alla stregua dell’ultima ruota del carro. Con un’altra “base” -rispetto alla precedente- non si riusciva  a capire se era più olivastro (l’ulivo era di moda) o meno “bianco-fiore”. Fu dipinto con il compatimento che si concede a quanto c’è al mondo di più disgraziato. Per non apparire sconfitto e domo, ha cercato di darsi rilievo dicendo “no” all’egemonia della sinistra, sperando che fosse adeguatamente commentato. Che cosa può attendersi un trombato se non maltrattamenti? I suoi occhi emanavano una luce fioca, quella della perdita di tempo. Nell’insieme aveva l’aria di un crociato della fede tenuto a freno dalla paura. Nell’illusione che gli venga consacrato un rispetto carismatico ha rifondato l’Udeur, non più tenuto a freno dalla paura. Non sapremo mai, dati i continui mutamenti, se possieda qualità. Oggi il politico deve avere i connotati della “guida”; così come un bambino è sicuro in anticipo che Davy Crockett e Billy Kid avranno sempre coraggio e non mancheranno il bersaglio.

Maurizio Liverani