ROTTAMATA LA NATALITA’

di Maurizio Liverani

Dilaga il gusto di rottamare. La povera Raffaella Carrà, che ha “osato” riproporsi elegantemente in video, è stata accolta dal “Giornale” con un perentorio “vade retro”. Chi emette questa sentenza fa già parte, a sua insaputa, dei rottamati. L’italiano, popolo saggio, si accontenta di vivere giorno per giorno; poi si vedrà. Ha fatto sua una sentenza di Goethe, che il “senso della vita risiede nella vita stessa”. Inclini a buttarla tutta in politica, gli opinionisti alimentano il loro rancore per il leader di FI arrivando a imputargli il trascorrere della vita. L’impostura cattocomunista ha bisogno di un colpevole e Silvio, come un San Sebastiano, è trapuntato di frecce velenose. Il male del mondo è ricondotto con faciloneria a una persona. L’italiano non ci fa più caso. Siamo in pieno convincimento che il futuro ha i giorni contati; non sgomenta più di tanto che un ragazzo di undici anni si impicchi forse perché non si perdonava di essere nato. Senza conoscere Emil Cioran, aveva in sé tutti i motivi che rendono importante il saggio “L’inconveniente di essere nati”, dove la” vanità del tutto” è fotografata in tutti i suoi aspetti. Provocando più che disgusto una sorta di tortuoso divertimento. Giacomo Leopardi questi temi li aveva già affrontati, esortando gli uomini a godersi quel tratto di vita che una inesistente entità superiore pretende di averci donato. “Né Cristo né Marx” di François Revel conferma tutti gli inganni con cui le religioni e le ideologie hanno raggirato, per asservirlo, l’uomo. Ormai non c’è persona che non veda il mondo sazio di natalità. Il Fascismo aveva imposto una tassa per chi si rifiutava al matrimonio e alla procreazione; Stalin era anche più esigente, chi non si sposava rischiava i lavori forzati. In Cina avveniva il contrario, la sovrappopolazione era impedita sin nel grembo materno. Per ovviare alle gioie della famiglia, Tolstoj si votò, come racconta nella “Sonata a  Kreutzer”, alla castità. Negli anni gli uteri sono sempre meno “visitati” mentre inghiottoniscono di più i fondoschiena. Nel saggio “Principio della popolazione” Thomas Robert Malthus precisa che la crescita della popolazione avviene in proporzione geometrica. Di contro, i mezzi di sussistenza, nella migliore delle ipotesi, in progressione aritmetica. Senza rendersene conto, ma cogliendo le notizie dal mondo come segnale d’allarme, l’occidente si sta votando al malthusianesimo. Non è l’invocazione di un Papa a invertire la rotta; l’autorità della Chiesa, fatalmente, decresce. L’elogio della famiglia si confronta con la realtà. Gli italiani obbediscono al loro tornaconto.

Maurizio Liverani