Nadia Baldi firma la regia di Ferdinando, il testo forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28 febbraio 1986. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena. Al centro della vicenda, nel ruolo di Donna Clotilde, l’attrice Gea Martire che dà vita al personaggio, abilmente disegnato da Ruccello, di una baronessa borbonica rifugiatasi in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una cugina povera, Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera, interpretata da Chiara Baffi. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici finemente reso dall’attore Fulvio Cauteruccio. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva il giovane Francesco Roccasecca nei panni di Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
‘Ferdinando’ contiene notevoli elementi espressivi per una realizzazione teatrale delle emozioni umane specchiandosi nella tagliente forza di una storia che attraverso il teatro ruoti intorno al disvelamento di una serie di segreti. Il testo si concentra su quello che è forse il più insondabile mistero: la mente umana. Nasce così in me l’esigenza di indagare il possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante. Tutti i personaggi in una prima fase si presenteranno nel loro quotidiano per poi disvelare geniali strategie e stupefacenti mondi interiori. Lo spettacolo si incentrerà su un’indagine minuziosa, sul cogliere le sottigliezze dei gesti, degli sguardi, dei corpi in agguato. Racconterà la singolare dinamica attraverso la quale gli oggetti divengono padroni dei luoghi, mentre le fantasie interiori dei personaggi diventano padroni della loro esistenza fino a spingerla verso una dimensione surreale, comica, drammatica e imprevedibile: esiste sempre una connessione tra noi e i luoghi, tra noi e gli oggetti, tra noi e la memoria.
Le follie e gli incroci amorosi contenuti nella trama emergeranno come elementi contemporanei e modernissimi che da sempre regolano la potenza dei sogni e degli affetti presenti nella storia dell’umanità. Ferdinando mette in luce le connessioni esistenziali fra dramma e malinconia, comicità e solitudine, sottolineando tali contrasti attraverso un uso di una messinscena che mira a svelare gli opposti sentimentali disseminati in tutte le esistenze. (Nadia Baldi)
Piccolo Eliseo
18 ottobre – 5 novembre
Ferdinando
di Annibale Ruccello
Gea Martire Donna Clotilde
Chiara Baffi Gesualda
Fulvio Cauteruccio Don Catellino
Francesco Roccasecca Ferdinando
Consulenza musicale Marco Betta
Scenografia Luigi Ferrigno
Costumi Carlo Poggioli
Progetto luci Nadia Baldi
Foto in videoproiezione Davide Scognamiglio
Regia Nadia Baldi
Produzione Teatro Segreto
Link trailer spettacolo
https://www.youtube.com/watch?v=wuo2yqAtuIg&t=169s
Durata: 2 ore e 15’ – due atti