SALVO BUZZANCA: CHE FAMIGLIA LA NOSTRA!
“…Un libro scritto con passione, in cui la vicenda familiare attraversa un lungo arco di tempo (dagli Anni ’30 a oggi), facendosi carico delle problematiche del momento, ma superandole con il sorriso, l’umorismo, i racconti fantastici. Crescere non è mai un problema da poco, ma la quasi facilità con cui questo nucleo familiare raccontato qui riesca a superare le lotte della vita, è un esempio da tenere in mente, per chi vuole guardare al futuro, ma volgendo prima uno sguardo al proprio passato, senza implicazioni da analisi sociologiche. E’ con queste premesse che ho deciso di scrivere il libro ”Dobbiamo festeggiare”, proponendo lo spaccato di un’epoca, oltre che la storia di una famiglia. Una storia privata, una famiglia comune che attraversa la storia del Novecento, inseguita da una modernità che però non riuscirà a cambiare la forza di certi legami, forti, tragici e immutabili come la Sicilia che fa da sfondo alla vicenda dei protagonisti. In definitiva, ”Dobbiamo festeggiare” è una storia di amore, rispetto reciproco e resilienza che mi auguro possa ispirare chiunque abbia avuto simili esperienze nella propria vita…”. Così l’Autore descrive il suo libro, edito da Tozzuolo, incentrato sulle alterne vicende di una famiglia, la sua, per molti versi straordinaria, proprio nella normalità di un percorso di affetti e vicissitudini, indelebile nella sua memoria,
La storia dei Buzzanca, famiglia piccolo-borghese siciliana, inizia all’alba del secolo scorso, quando i sogni di una vita agiata, si dissolveranno travolti da drammatici eventi. Una epopea familiare che ora viene narrata con sincerità e passione dal giornalista Salvo Buzzanca (nella foto), un racconto in chiaroscuro che ruota attorno a una generazione che, tra mille difficoltà, le gioie e le delusioni, affronta i tempi turbolenti del periodo bellico e, soprattutto, quello della ricostruzione, con il coraggio degli umili e la forza dei giganti. Il libro descrive come questo nutrito nucleo familiare, sia riuscito a mantenere la sua dignità, a volte perfino per condurre una vita accettabile, nonostante le problematiche di quegli anni, e le difficili condizioni economiche. Ma è anche un divertente affresco di una fase storica, carica di aspettative, la cui atmosfera spensierata e di fiducia, contribuirà ad accompagnare i segni tangibili di una rinascita per il Paese. La storia copre un intero periodo di tempo, fino a giungere ai giorni nostri, durante il quale uno dei suoi componenti svolgerà un ruolo significativo, ponendosi all’attenzione pubblica. Uno spaccato del ‘900 che prende a pretesto la storia di una famiglia siciliana per raccontare l’evoluzione di un Paese, attraverso uno spirito umoristico e con momenti divertenti. Un humus familiare che è anche terreno fertile per la nascita di uno degli attori popolari più amati: Lando Buzzanca.
“Qui c’è lo spaccato di una città, di un’isola, di un Paese e di un’epoca, attraverso la storia tragicomica della mia famiglia, dei Buzzanca, dall’inizio del secolo scorso ai giorni d’oggi, dalle vicende personali quelle nazionali, tra Palermo e Roma, la Sicilia e l’Italia, filtrate sempre da un carattere che ci accomuna nel dna familiare: quello del divertire e del divertirsi”. Così Salvo Buzzanca sintetizza la recente uscita del suo libro,. Festeggiare? Ma che cosa, e quando? “Un tempo era il modo di dire più diffuso, quando nella Sicilia di allora si andava a trovare un parente o un amico: quando si entrava nelle loro case, subito si esclamava ‘allora, dobbiamo festeggiare!’. Ogni occasione era buona fra di noi per fare festa. Mi è sembrato perfetto per descrivere l’atmosfera che si respirava in famiglia, sia da parte paterna che materna; e mi è venuto spontaneo adottare questa espressione come titolo del libro“. Quanto “spirito della Sicilia” troviamo in questo libro? “Non se ne può prescindere. Se, come in una conversazione protagonista Andrea Camilleri, si vogliono distinguere i siciliani nelle due categorie dei ‘siciliani da scoglio’ e ‘siciliani da mare aperto’, noi Buzzanca siamo siciliani da mare aperto, ma con un lunghissimo elastico che ci riporta sempre alla Sicilia, con un legame che resta fortissimo”, riflette l’autore. L’idea del libro “è nata circa quattro anni fa, volevo fare un omaggio alla mia famiglia e una sorpresa a Lando: purtroppo non è stato possibile, se n’è andato via prima…”.