di MAURIZIO LIVERANI
Il compromesso storico è il senso dell’atteggiamento del candidato “apartitico” per mettere a terra anche i partitini appartenenti al rango degli insignificanti.
La via del compromesso storico è il grimaldello studiato dai comunisti sin dai tempi di Lenin per eliminare chi, incautamente, tende loro la mano.
Conciliare l’inconciliabile è sempre stata la strategia vincente. Un partito scortese deve per gioco forza diventare cortese per raggiungere obiettivi che da solo non può realizzare.
Regola generale, in questo momento, è dirsi disposto alla collaborazione ringhiosa.
La ricerca di “oscene promiscuità” con partiti considerati per tanto tempo nemici da combattere ci mostra una classe politica come una specie di calcomania strategica o di parodia tattica.
Il compromesso storico è sudicio e brutto; ma è terapeutico se si fa subito e, in molti casi, persino comodo.
Dall’armadietto dei veleni elettorali, puntualmente, nell’imminenza di una elezione, un magistrato estrae lo scandalo, preso da un’incontenibile fregola di sensazionalismo indossando la veste consunta di diga contro il malaffare.
L’errore di credere che la classe politica italiana abbia un terrore pazzo dell’opinione pubblica.
MAURIZIO LIVERANI
(Dal libro “AFORISMI SOSPETTI di Maurizio Liverani)