SEDUTI SULLA VITA

SEDUTI SULLA VITA

I figli Alice, Vincenzo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio,allā€™inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la piĆ¹ grave di tutte: non vuole piĆ¹ camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il piĆ¹ possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione che ĆØ una metafora del suo stato mentale: che ĆØ quella di un uomo che vive accanto allā€™esistenza e non piĆ¹ dentro la realtĆ . Emergono qua e lĆ  empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglieā€¦Cā€™ĆØ da commemorare, da dire, da concertare discorsi. Certo ĆØ che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtĆ , senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita puĆ² essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto.

ā€œQuesto spettacolo, che ha trovato nella figura del padre un interprete per me al tempo insperato e meraviglioso: Silvio Orlando, trova le sue radici in una piaga, una maledizione, una patologia specifica del nostro tempo che io, personalmente, ho conosciuto anche troppo. La socio-psicologia le ha dato un nome: ā€œSOLITUDINE SOCIALEā€. A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati al 125Ā° incontro annuale dellā€™American PsychologicalAssociation (APA). Essere isolati dalla societĆ  ĆØ un male oscuro e insidioso. Tutti noi infatti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di piĆ¹ se si pensa che questo tipo di ā€œsolitudine estremaā€ si sta espandendo e continuerĆ  a crescere nei prossimi anni tanto che La Francia ha creato ā€œla giornata della Solitudineā€ e lā€™Inghilterra ha istituito, addirittura, un ministero della solitudine. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei paesi piĆ¹ ricchi, con unā€™epidemia di solitudine. Diffusa oramai anche tra i giovani. Silvio Orlando ĆØ, secondo me, un attore unico. Capace di scatenare per la sua resa assoluta al palco, le empatie di ogni spettatore, e con le sue corde squisitamente tragicomiche, di suscitare riquestionamenti, emozioni ed azioni nel suo pubblico. E insieme ci piace pensare che gli spettatori, grazie a un potenziale smottamento dellā€™animo dovuto speriamo a questo spettacolo, magari la sera stessa allā€™ uscita, o magari lā€™indomani, chiameranno di nuovo quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli solamente un poā€™ di compagnia.ā€ Lucia Calamaro

TEATRO QUIRINO

21 gennaio 2 febbraio

Cardellino S.r.l.Ā Ā 

in collaborazione con Napoli Teatro Festival 18

SILVIO ORLANDO

SI NOTA ALLā€™IMBRUNIRE

(Solitudine da paese spopolato)

DiLucia Calamaro

Con (in ordine alfabetico)

VINCENZO NEMOLATOĀ Ā  ROBERTO NOBILEĀ Ā  ALICE REDINI

MARIA LAURA RONDANINIĀ Ā 

scene Roberto Crea

costumi Ornella e Marina Campanale

luci Umile Vainieri

regiaLUCIA CALAMARO