di Maurizio Liverani
Destra e sinistra inveiscono contro l’ideatore del M5s perché ne temono l’inquinamento. La presenza di questo singolare personaggio si avverte proprio il giorno delle sue esequie. Chi a destra e a sinistra si guadagna la poltrona nella selva degli enti e degli abusi definisce il caro estinto un dittatore; con la sua scomparsa sarebbe salva la democrazia. “Il Giornale” traccia un ritratto malevolo paragonando Casaleggio a Enrico Berlinguer, lo stesso che come segretario del Pci otteneva lauti sostegni dall’Urss con Breznev e dalla Fiat con Agnelli. L’egemonia crescente del M5s allarma non poco il partito di Matteo Renzi e quello di Berlusconi. Sono riusciti a convincere gli italiani di non essere un partito totalitario; si è, insomma, ridestato il mercato del dubbio, della diffidenza nei confronti degli ex comunisti. E’ assai difficile per i pentastellati fidarsi di un ex che sia soltanto un ex. L’ “utile idiota” di guareschiana memoria si trova anche nella destra. Membri eminenti del movimento si sono installati là dove c’era il pensiero di Salvemini e di Gobetti. L’obiettivo dei grillini è per il momento quello di prendere il Campidoglio. Ma non di singolare importanza è quanto avviene all’interno del movimento. In molti cercano di prendere posizioni di rilievo e c’è chi contesta la candidata Virginia Raggi a sindaco della Capitale. Casaleggio un errore l’ha fatto: doveva attendere, per morire, che prima si realizzassero a Roma tutte le condizioni per l’elezione del primo cittadino. Rimandare di qualche settimana l’ultima spiaggia non è stato possibile e il movimento ha subito dato prova di non essere diverso dal Pd e dalla destra. Di questo passo se la concorrenza tra i candidati e la mancanza di coesione che riusciva, nel bene e nel male, a ottenere, a dispetto delle più rosee previsioni, il M5s rischia di scivolare nel novero dei partiti italiani fatti di piatta sufficienza. Beppe Grillo proclama la distensione ma gli altri vedono la situazione in modo assai diverso; anche tra loro sta per esplodere un conflitto di interessi. C’è sempre stato, ma prima avveniva sotto sotto. Illustri opinionisti prevedono una inopinata vittoria dei vinti… di coloro che con molta spietatezza pensano a conservare le poltrone artatamente conquistate con l’aiuto di Giorgio Napolitano che, non per caso, è tornato a far sentire la sua autorevole voce a favore di Matteo Renzi.
Maurizio Liverani