di Maurizio Liverani
“Perestrojka: eutanasia dell’occidente”, è il titolo di un libro di Sergio Santoni che ha lavorato a lungo nella Commissione CEE di Bruxelles. “Questo libro -scrive l’autore è un messaggio al mondo libero… un appello sempre più disperato, sempre più inascoltato: un ‘urlo nel silenzio’ post litteram ma di drammatica attualità dopo l’avvento della sirena Gorbaciov”. E’ un saggio di grande attualità oggi in cui il mondo islamico cerca di dare scacco matto alle democrazie occidentali con l’aiuto della Russia di Putin. Agenti segreti islamici, ma cresciuti in occidente, agiscono organizzando attentati nelle varie capitali europee, seguendo le direttive date da Gorbaciov. Santoni ci dimostra, con un’ampia documentazione, come il comunismo sovietico, sconfitto in battaglia, cerchi la rivalsa e la sopraffazione alleandosi con il frenetico islamismo. Nella lotta contro l’Europa e il mondo occidentale in genere, l’islamismo ha un potere di attrazione che per anni le polizie segrete dell’Est non sono riuscite ad attuare. L’influenza sul mondo islamico, grazie alla strategia di Vladimir Putin, si allarga, a sorpresa, in ogni angolo del mondo dove sia ancora presente l’ingerenza dell’occidente. Di colpo il mondo scopre che l’islamismo è più avvolgente del comunismo nella lotta contro la civiltà occidentale. Sergio Santoni nel suo libro svela l’intesa che lega il comunismo sovietico e l’islam per portare a compimento lo smantellamento del potere occidentale. In un capitolo si legge: “… chi ha viaggiato in Urss è stato sommerso da un coro: su Gorbaciov in Occidente non avete capito niente e state sbagliando tutti”. Putin porta avanti, con astuzia, il piano antioccidentale di Gorbaciov approfittando della sprovvedutezza di Washington. Barack Obama cade nella trappola intervenendo in Ucraina e in Iraq. Putin ha buon gioco grazie anche all’amicizia con Silvio Berlusconi che si fa garante della sua correttezza e nel fingersi estraneo al conflitto scatenato dall’Isis. Un Papa incapace di dare slancio alla fede cattolica si segnala per la sua fragorosa assenza. Il quadro è estremamente favorevole alla strategia di Putin, complice dell’islamismo. Improvvisamente le cancellerie occidentali, affidate ad autorità poco autorevoli, cercano di tamponare le numerose falle che si sono aperte nell’Europa unita, mai come oggi così disintegrata. Chi si illudeva della convivenza tra Est e Ovest avrebbe dovuto sapere, come scrive Santoni, che Gorbaciov denunciò, a trentacinque anni dalla morte, la crudeltà dell’operato di Stalin. “Krusciov, con il suo rapporto sullo stalinismo al ventesimo congresso del PCUS, aveva fatto credere di un progressivo sfacelo dell’impero sovietico… fu Krusciov a inviare nel 1956 i carri armati su Budapest e a fare erigere lo sciagurato muro di Berlino e a far rischiare l’apocalisse atomica al mondo con la crisi dei missili a Cuba; tutto ciò in nome della coesistenza pacifica, antesignana della famigerata distensione degli anni ’70”. Le parole magiche con cui illuderci “dimentichi delle lezioni del passato: glasnost, perestrojka, casa comune europea…”. In Occidente nessuno aveva colto in questi tragici fatti le basi di una nuova guerra mondiale, distribuita in varie zone, scelte dall’Isis e dal comunismo uniti in luoghi imprevedibili. Ha avuto inizio al Bataclan con la strage famosa un tipo di guerra inedito cui le grandi potenze sono impreparate. Tardiva, a nostro avviso, è la reazione furiosa del presidente in scadenza Obama. L’occidente è immerso in una crisi che tutti i mezzi dell’alta tecnologia non sono stati capaci di individuare. Si è ancora in tempo?
Maurizio Liverani