SIAMO IN AFFANNO

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

SIAMO IN AFFANNO

Chamfort, letterato vissuto nel settecento, sosteneva che ā€œQuando si cessa di sperare si comincia a vivereā€. Una constatazione facilmente verificabile mette tra gli italiani felici solo quelli che non pensano al futuro. Ma questo futuro si preannuncia come giĆ  previde Malthus, il quale affermava, nel ā€˜700, che la disoccupazione, causata da un livello insufficiente di domanda per eccesso di risparmio e per insufficienza di consumi, interessa solo i demagoghi. La vita, per lui, ĆØ una prolungata noia.

Anche Matteo Renzi, alla maniera di Frau Merkel, crede in tutto ciĆ² che dice. Secondo la sentenza di Mirabeau su Robespierre, ā€œAndrĆ  lontanoā€. La Cancelliera aveva detto che il toscanaccio Renzi ĆØ piĆ¹ toscanaccio di lei. Il sogno della Merkel ĆØ di ā€œtapparsiā€, finita la carriera, come un mollusco nel guscio di una tenuta nei pressi di Firenze. Dopo aver riflettuto tra la simpatia per Enrico Letta (pisano) e il fiorentino, si era imbarcata nella navicella del renzismo.

Lā€™impressione generale ĆØ che il governo Conte sia in via di disfacimento. Se una cosa ĆØ fallita, diciamolo e pensiamo a chiudere e a ricominciare.

Con la strategia del riciclaggio, i postcomunisti, appartenenti oggi alla grande famiglia del socialismo, secondo la banale definizione di un leader passato di moda potrebbero anche fare a meno di eliminare gli oppositori; soprattutto quelli con i quali ā€œinciucianoā€. Berlusconi non ĆØ piĆ¹ un intralcio.

Ā MAURIZIO LIVERANI