SILVIA LOTTI AL LIBERTY QUADRO DI CAMPOBELLO DI LICATA
Il Liberty Quadro di Campobello di Licata (Agrigento), da anni, è un punto d’obbligo per chi ama la pittura, la fotografia, la musica. Si può affermare senza dubbio che ha creato un orientamento di attenzione e qualità in questa città agrigentina. Il suo animatore e creatore, Giuseppe Napoli, così ci dice: “… Si è vero, numeroso il pubblico che ci segue. Ma per me è sempre importante il dialogo con i giovani, stare insieme, guardando un’immagine, ascoltando un brano musicale. Rapportarci e raccontarci”.
Dunque luogo ideale, il Liberty Quadro, per questa nuova mostra di Silvia Lotti intitolata “Racconti da guardare” che si inaugurerà sabato 28 settembre 2019 alle ore 20 al Liberty Quadro, nella piazza Tien An Men di Campobello di Licata (Agrigento) e sarà visitabile sino al 31 ottobre dalle ore 19 alle 23 (tranne i lunedì).
Sulla sua mostra così scrive il critico d’arte Giacomo Carioti:
“Ammirando le opere di Silvia Lotti – artista sorprendente e imprevedibile, dalla multiforme capacità di plasmare la materia scultorea come tutti gli altri possibili strumenti, anche occasionali, capaci di contenere i segni dell’anima – ci si sente coinvolti in quello che appare come il sentimento dominante della sua creatività: il bisogno di esprimere amore. Un amore candido, universale, incondizionato: per le cose, vive anche quando immobili, per le persone, sempre raffigurate con gioia, per la natura, comunque avvolgente e benefica, per il creato e le sue semplici emozioni, sempre dolcemente e fiabescamente narrate. Si, narrate: perché le opere di Silvia Lotti sono sempre dei racconti affascinanti, non mere rappresentazioni visive di un attimo, per quanto efficacemente creativo. Da quell’attimo, che pure resta come primo riferimento del cuore, si sprigionano sentimenti e memorie, entusiasmi e sofferenze, consapevolezze e vaghezze… sempre temperate ed esaltate da innate virtù, come la dolcezza e la pazienza, grandi ed eterne salvatrici della nostra umanità. Una grande artista naturale, nel senso della completezza e integrità dei suoi valori espressivi, che escludono ogni egocentrismo e vanità, per esprimersi sempre, e per tutti, nella forma di un dono”.