SILVIO BENEDETTO IN SICILIA: L’ ARTE INCONTRA IL TERRITORIO
L’Archeoclub di Campobello di Mazara (provincia di Trapani) sta ospitando in questi giorni gli artisti Silvio Benedetto e Silvia Lotti.
Giorni proficui di incontri progettuali per la salvaguardia dell’arte e del territorio.
Ci dice Silvio Benedetto: “Siamo stati in uno spazio agreste – adottato e tenuto pulito come attività di volontariato dall’Archeoclub – dove si trova una mia opera realizzata su un grande masso e dedicata alla vendemmia. In questo spazio, tra sassi, terra e piante, hanmo trovato, gli amici, un riccio in letargo. Chissà che – continua Benedetto – non sia stato un segnale-simbolo degli Enti che hanno trascurato questa mia opera di inizio anni ’90. Certo è che il riccio si sveglierà dal letargo, e speriamo che il tam-tam che sta per sollevare l’Archeoclub svegli l’attenzione di chi dovrebbe difendere l’arte e la cultura.”.
Aggiunge Silvia Lotti: ” Quest’opera pubblica che è di tutti e canta il lavoro ha sofferto mancanza di custodia e di manutenzione, vale a dire mancanza di rispetto. Mancanza che invece non ha sofferto un’altra opera di Silvio, coeva, anch’essa a Campobello di Mazara: il mural “La marcia degli Angeli” dedicato al giudice Livatino sul prospetto della scuola omonima, opera questa che, tutt’oggi in ottimo stato, non sembra mostrare i segni del passaggio del tempo.”.
L’Archeoclub non solo si propone un’attività di archivio e catalogazione, ma sta preparando anche una vivace serie di iniziative e di incontri per difendere l’arte e la cultura (tra cui anche l’opera di Benedetto), per attivare le visite alle Cave di Cusa e per sensibilizzare i giovani alle problematiche dell’arte in rapporto al territorio.
Aggiunge Benedetto: “Bello per me questo incontro intergenerazionale. Ho ricordato a loro che, circa trent’anni fa, proposi agli Enti un altro ‘canto al lavoro’, un mural sulla tematica dell’ulivo per rendere omaggio a un’altra eccellenza di questa terra, e che il progetto si perse nei meandri della burocrazia. Mi piacerebbe che l’entusiasmo di questi amici lo facesse rinascere. Lo spirito dei loro intenti e di noi artisti si esemplifica nella somiglianza di due parole che contengono entrambe l’idea della nascita e della rinascita, di germoglio e futuro: coltura-cultura.”.