FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
SILVIO L’HA CAPITO DA TEMPO: SIAMO SULL’ORLO DELLA SALVEZZA
L’indesiderabile, l’insopportabile si espandono. L’Italia, pur con tutte le sue bellezze, è un ammasso di rovine; è il regno di una burocrazia plebea con dei capoccia molto astuti nel darsi lo sgambetto per ragioni di potere. L’operaio non è più rivoluzionario; più cade in miseria, più porta in sé sentimenti di rassegnazione. Marx ha scoperto soltanto il processo economico dello sfruttamento, non quello della sottomissione. Si approfondisce la divaricazione tra “potere legale” e “paese reale”, nel contempo le autorità usano un linguaggio impervio, oscuro, inafferrabile. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, con un’operazione disinvolta, rinsalda la fede nella speranza in accordo con il presidente della Repubblica, con Mario Draghi e prima che l’italiano diventi più scettico, apatico e faccia sua la frigida sentenza di Samuel Beckett: “Nulla è più reale del nulla”. Giuseppe Conte è sempre più convinto che “lassù qualcuno lo ami”, ma è morso dal dubbio che quaggiù ormai sono in pochi, anzi, pochissimi a sostenerlo. Arriva Draghi che offre a tutti gli esponenti dei vari partiti poltrone e, forse, anche gloria. I più ostili alla soluzione Draghi, consci che con Conte si andrebbe alla deriva, si arrendono allo stile del nuovo premier. Mentre tutti si salutano e si abbracciano, forse dietro le quinte è già cominciata la notte dei lunghi coltelli. Presto ci si renderà conto che Draghi ha tutte le atout che contano. Silvio Berlusconi lo ha capito da tempo.
MAURIZIO LIVERANI