di MAURIZIO LIVERANI
Il caos si espande nella politica italiana perché vari leader di ogni formazione non hanno idee chiare. Luigi Di Maio cerca ovunque appigli per dare alla sua presenza al governo una autorevolezza che ogni giorno Matteo Salvini corrode. Nessun ideale lo tiranneggia; fa tutto con un particolare dandismo. Solo nell’eleganza può albeggiare una coscienza nuova, questo è lo slogan che si ricava dalla sua persona. Con quel suo sorrisetto da roditore è persuaso di obnubilare la figura e il prestigio del leader della Lega che passa da toni concilianti ad atteggiamenti duceschi. Con questa tecnica è riuscito a diventare il capo effettivo della compagine governativa; non ha difficoltà di passare, crudelmente, a fil di spada chi cerca di sbarrargli la strada. Di Maio non vive belle giornate perché il disfavore che emana da Salvini si è allargato alla base elettorale. A rincarare la sfiducia in lui è intervenuto anche il premier Conte che, consapevole di essere provvisorio, ha detto, con eleganza e franchezza, che la scelta del capo assoluto avverrà; ma chiede pazienza. Convinto di essere nato sotto un segno zodiacale giusto, Salvini non polemizza con i due colleghi; ha già chiaro l’orientamento del suo elettorato, basta conquistare ogni giorno qualche voto. Lavora con tutti i mezzi per mettere in piedi una milizia che possa, al caso, servire a una vera e propria presa del potere. Ingenuamente, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, sceso in politica con Forza Italia, parla già di ristrutturare il partito con facce nuove in un organigramma inedito. Chi lo ha intervistato, gli ha carpito una dichiarazione allarmante “Mettiamo un altro mister X al posto di Tajani”. Nella destra proliferano tirannelli che, spenti aneliti nobili, aspirano a salire sempre più in alto. Le ambizioni di Toti hanno un serio fondamento: vuol essere mandato al Parlamento europeo. Si ritiene molto abile a sfruttare le occasioni favorevoli spronando il favore delle consorterie politiche più potenti. Vuol rimuovere otturazioni, sbloccare ingorghi e dischiudere nuove soluzioni verso destra. Gli basterà sbandierare la bandiera berlusconiana? Si è messo da solo in lista d’attesa.
MAURIZIO LIVERANI