FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
SORDI E LA MORALITA’ DEGRADATA
Nel “Corriere della Sera” Aldo Grasso commenta un documentario su Alberto Sordi prodotto da Sky Cinema Comedy che definisce “una sfilata di luoghi comuni”. Ho avuto una lunga amicizia con l’attore iniziata al tempo dei “Vitelloni”; l’ultimo incontro lo ebbi nel 1995 al Festival di Venezia. La vita dell’italiano dai primi anni del dopoguerra ad oggi potrebbe riassumersi con i personaggi che Sordi ha investito con il suo humour. L’attore batte la via maestra del comico facendoci riflettere sui nostri difetti e le nostre colpe. Il suo non è il ciabattante umorismo di tanti imitatori; sgorga da una vena autentica. Ha distrutto pompose retoriche; ha assicurato il “continuismo” dello scetticismo nazionale. Nessuno meglio di lui ha fotografato la moralità degradata. Questa riflessione l’ho messa a cappello di una lunga intervista (pubblicata nella rivista “Tempo” in più puntate) che ebbi con l’attore, così precisa che alla fine si rivelò un autoritratto. Dalle sue parole si deduce che aveva ragione Federico Fellini quando disse: “Alberto è cento; gli altri sono al massimo dieci”. E’ singolare che non si parli mai di questo autoritratto-intervista raccolta nel libro “Sordi racconta Alberto” *.
MAURIZIO LIVERANI
* “SORDI RACCONTA ALBERTO” è il titolo del libro che Maurizio Liverani ha dedicato all’amico di una vita Alberto Sordi, rievocandone non solo le vicende artistiche ma anche e soprattutto quelle personali, condivise in lunghi anni di frequentazione professionale ed amichevole confidenza.