SPENTE LE IDEOLOGIE RESTA IL PALAZZO

  • di MAURIZIO LIVERANI 

    – Le parole sgorgano facili e fiduciose dalle labbra di Matteo Salvini dopo le elezioni in Sardegna. I demiurghi della polverosa politica italiana sono usciti allo scoperto e trovano abbastanza “smart” (cioè, intelligente, alla moda, in gamba, secondo la lingua italiana)recuperare alleati. Dopo tremende paure, anche in via del Nazareno alcuni hanno ripreso un bel aspetto. Quanto sta avvenendo potrebbe giovare al carisma di Silvio Berlusconi. E’ un’ipotesi che viene sempre lanciata anche senza alcuna convinzione purché si consolidi un progetto, ma mai dichiarato apertamente, di “compromesso storico”, varato con il sacrificio del suo estremo assertore Aldo Moro, quando era ormai inservibile. Parafrasando il Belli, Salvini sembra pensare: “Bona la libertà, mejio er Palazzo”. Scelto il Palazzo, i leader hanno la speranza di poter dire con Paul Valery: “Je vie par curiosité”. In sostanza, tutti siamo curiosi di vedere come andrà a finire in questo Paese intriso di cinismo in cui vale il motto di un anticlericale dell’Ottocento, il Rapisardi: “Salmi sugli altari, flautolenze in sacrestia”. “L’Italia è diventata una democrazia – affermava Pietro Nenni – senza popolo”. A tanti anni di distanza, le guide morali sono ancora d’accordo con Nenni. In una democrazia senza demo, un uomo politico somiglia a un ermafrodita, sospeso tra diverse possibilità. Salvini potrebbe essere compagno di Matteo Renzi, ma nello stesso tempo essere alleato del “generoso” Berlusconi che si sente, in questi giorni, come quei corridori che tirano la volata ai pistards. Ma a chi? Si sente dire che nelle prossime elezioni potrebbe cercare collegamenti in tutte le direzioni. La pantomima della contrapposizione potrebbe trasformarsi in una sostanziale collaborazione. Il clima politico è stanco di essere un’orgia di odio, non già in nome di una civile “convergenza”, bensì per un reciproco tornaconto. Un Paese spoliticizzato per eccesso di politicanti somiglia sempre più a un corpo morto i cui riflessi sono meccanici.

MAURIZIO LIVERANI