HERLITZKA/DANTE: BIS AL TEATRO BASILICA
È successo qualcosa che non avevamo previsto. Cosa è successo? Giovedì 20 maggio abbiamo riaperto il Teatro Basilica con Roberto Herlitzka legge Dante, una produzione Gruppo della Creta, omaggio a Dante Alighieri con la lettura di alcuni Canti della Divina Commedia a cura di Antonio Calenda.
È successo che in quattro giorni sono stati letti i primi 20 canti dell’Inferno e il pubblico ha così tanto apprezzato e le richieste sono state talmente tante che non siamo riusciti ad accontentare tutta la lista d’attesa e così ci è stato chiesto di prolungare!
Ecco perché questa settimana, da venerdì 28 a domenica 30 alle ore 19.00, torniamo in scena insieme a Roberto Herlitzka per finire questa prima parte dell’avventura dantesca dedicata all’Inferno. Si, prima parte perché poi prossimamente continueremo con il Purgatorio e il Paradiso. Ma questo ve lo racconteremo in un secondo momento, ora l’appuntamento è:
– 28 maggio: canti dal 23 al 28 dell’Inferno
– 29 maggio: Canti dal 29 al 34 dell’Inferno
– 30 maggio: lettura dei più bei canti dell’Inferno ( 1-5-11-26-33)
La stagione del TeatroBasilica dal titolo ‘Lasciare libero il passaggio’, affinchè le porte dei Teatri, luoghi sicuri, possano da ora in poi restare aperte, prosegue con la seguente programmazione:
29 maggio Si Sbagliava Da Professionisti
Marco Arturi Racconta Gianni Mura.
Ore 20,45
Sicuramente uno dei migliori giornalisti sportivi di sempre, probabilmente uno dei più grandi giornalisti italiani in assoluto: Gianni Mura se ne è andato il 21 marzo del 2020, a pandemia appena iniziata e con lo sport completamente fermo. Ha lasciato una produzione editoriale sterminata, nella quale hanno trovato un posto di primo piano – con pari dignità – il ciclismo e il calcio, il cibo e il vino, la musica e l’impegno civile. Marco Arturi è uno che in vita sua non ha fatto altro che raccontare storie: non ha mai fatto differenza che fosse per strada, in un bar, su un giornale o su un palco. Ha deciso di scrivere e di portare in giro Si sbagliava da professionisti (dietro al titolo, tratto da un verso di Paolo Conte, c’è una vicenda che merita il racconto) in virtù di un debito inestinguibile nei confronti del grande giornalista di Repubblica e della convinzione che le sue parole siano necessarie più che mai oggi, proprio dopo avere vissuto il primo anno da orfani di Gianni Mura.
04|06 giugno: ION di Dino Lopardo.
Una produzione Collettivo I.T.A.C.A
Ore 20.30
Spettacolo vincitore Festival In Divenire 2019, scritto e diretto da Dino Lopardo, da un’idea di Andrea Tosi, con Alfredo Tortorelli, Andrea Tosi e Iole Franco.
Giovanni e Paolo sono due fratelli, entrambi ingabbiati nelle loro paure, desideri, aspirazioni e sogni. “La famiglia” radice da cui ogni individuo trae la sua condizione esistenziale; è forse la “GABBIA” da cui fuggire? Che cosa successe a Giovanni la sera prima del litigio furioso che ebbe con suo fratello Paolo? Di cosa parlò con lui? Che rapporto c’era tra i due? Il fratello, Paolo, è stato fin da bambino molto legato al padre, al contrario di Giovanni che invece ha sempre avuto un rapporto privilegiato con la madre. Una madre che i due fratelli hanno conosciuto in maniera differente: Giovanni la ricorda come madre affettuosa, mentre Paolo come la pazza del paese. Lei che, dopo il secondo parto, cade in una forte depressione. Paolo fin da bambino ascolta il padre parlare della madre come un peso, come una palla al piede e di Giovanni come il figlio mai voluto. Giovanni vive sulla sua pelle il non essere accettato come figlio e tacciato dal padre stesso come diverso. Un padre “Padrone”, anaffettivo, chiuso nelle sue convinzioni che non accetterà mai la condizione di suo figlio neanche davanti alla morte.
14|17 giugno: I POETI MALEDETTI _ N.1 IO E BAUDELAIRE _WHO WANTS TO LIVE FOREVER? Un progetto di compagnia Biancofango.
Una produzione Fattore K
Ore 20.30
I Poeti Maledetti _ N.1 Io E Baudelaire _Who Wants To Live Forever? è un progetto della compagnia Biancofango; con Andrea Trapani drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani, regia Francesca Macrì.
Un attore, il suo pianoforte e Baudelaire. Io e Baudelaire, primo passo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti, è un richiamo, un’invocazione alla poesia, la direzione di un ritorno. È un dialogo con se stessi, è la ricerca delle parole, è stare sulle parole e accettare che siano importanti.
Fa quasi paura leggere oggi i poeti maledetti, questa combriccola di creature angeliche e ostinate, schiacciati da tragiche urgenze. Fa paura vederli e immaginarli in preda all’odio per i contemporanei, non più giovani – e cosa allora? – a ragionare con la precisione di un orefice sulla parola oscura, in balia sì degli eccessi, ma più di tutto di una fecondità e di un’intransigenza stilistica assolute. Ne avremmo bisogno oggi più che mai.