TEATRO QUIRINO: PRESENTATA LA STAGIONE 2016/2017

IN UNA PLATEA GREMITA COME PER UNA RAPPRESENTAZIONE, SI E’ SVOLTA STAMATTINA LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA PROSSIMA STAGIONE, PIENA DI EVENTI, ALL’INSEGNA DEL COINVOLGIMENTO FRA ARTISTI E PUBBLICO – IL QUIRINO/VITTORIO GASSMAN SI CONFERMA IL PRIMO TEATRO ROMANO PER NUMERO DI ABBONATI E DI SPETTATORI – I DUE DIRETTORI ARTISTICI, GEPPY GLEIJESES E GUGLIELMO FERRO: IL TEATRO E’ VITA, VIVA IL TEATRO” – DI SEGUITO, LA TRASCRIZIONE INTEGRALE DEI LORO INTERVENTI

L’INTERVENTO DI GEPPY GLEIJESES:
“Fra cinque anni, nel 2021, il Quirino compie 150 anni. È nato nel 1871 per volontà del Principe Sciarra, padrone di tutto il comprensorio. Fu costruito in legno, ma ci piace pensare e probabilmente è così, che le colonne portanti di questo teatro siano le stesse di tanti anni fa. Iniziò come teatro per le marionette e spettacoli di arte varia. Ben presto e attraverso varie ristrutturazioni è diventato il tempio della Prosa, il teatro dei grandi attori e dei grandi registi: questo è stato, ed è ancora, il teatro di Eleonora Duse, di Ettore Petrolini, di Ruggero Ruggeri, Ermete Zacconi e poi di Salvo Randone, Turi Ferro, Anna Magnani, Aldo Fabrizi, dei tre De Filippo e poi di Eduardo in particolare, Carmelo Bene,Tino Buazzelli, Paolo Stoppa, di Vittorio Gassman a cui è dedicato, Rina Morelli, Lilla Brignone, Sarah Ferrati, Gianni Santuccio…
Diciamo questo perché da quegli anni ruggenti in poi il Quirino è sempre stato il Quirino, dal 1943 con l’ETI, e dal 2009 con il sottoscritto e ora anche con il nuovo assetto che ha integrato il gruppo insediatosi, con l’aggiudicazione di un Bando europeo, nel 2009. E dal 2009 il teatro ha più che raddoppiato i suoi abbonati e i suoi incassi, è un luogo aperto a tutti e tutto il giorno, ha creato per primo in Italia un Bistrot (come nei grandi teatri europei e ora in campo nazionale seguito da tanti), una biblioteca di libera consultazione e un cinemino: è diventato quello che voleva Vittorio Gassman, un luogo in cui incontrarsi, mangiare, pensare, riposarsi, vivere, insomma. Con i suoi 5.540 abbonati e le decine di migliaia di suoi spettatori è, per tabulas, il primo teatro di Prosa a Roma. Quello che ci sentiamo di assicurare ai tanti nostri affezionati frequentatori è che lo sforzo continuo per scegliere sempre il meglio e migliorare noi stessi non cesserà mai, perché siamo consci del nostro ruolo e della meravigliosa realtà di questo Teatro. Avremmo voluto accontentare tanti amici e tanti attori importanti che desideravano far parte della nostra Stagione, ma a volte non è possibile, perché la stagione di Prosa dura otto mesi e spesso si devono fare selezioni dolorose ma necessarie. Pur cercando di essere attentissimi a volte, soprattutto con spettacoli che non possiamo aver visto perché di nuova produzione, ci si può trovare davanti a piccole delusioni, ma sono casi singoli e che ci rendono ancora più accorti e severi. Quest’anno, potendo muoverci come sempre in quel piccolo solco che si definisce Teatro d’Arte Popolare, che solo può consentire un alto livello qualitativo e una fruizione ottimale dei nostri 870 posti, ci onoriamo di avere in stagione grandissimi nomi e titoli classici o contemporanei d’assoluta eccellenza: tra gli attori presenti nella Stagione in abbonamento Gabriele Lavia, Geppy Gleijeses, Massimo Ghini, Mariangela D’Abbraccio, Maddalena Crippa, Mariano Rigillo, Giuliana De Sio, Enrico Guarneri, Antonio Salines, Cicci Rossini, Luca Lazzareschi, Massimo Dapporto, Tullio Solenghi, Ferdinando Bruni, Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, Galatea Ranzi e i più giovani ma già consolidati Daniele Pecci, Marianella Bargilli, Gaia Aprea, Giuseppe Zeno, e registi come Liliana Cavani, Gabriele Lavia, Guglielmo Ferro, Luca De Fusco, Giuseppe Dipasquale, Armando Pugliese, Giuseppe Emiliani, Roberto Valerio, Enrico Lamanna e altri. Vedremo testi di Shakespeare, De Filippo, Molière, Pirandello, Verga, Dino Risi, Charlie Chaplin, Miller, Brecht ed altri. Ed anche una chicca preziosa, in abbonamento, il Moscow State Ballet con La bella addormentata. Che dire di più? I nomi e la loro storia parlano da soli: con la metà di essi si potrebbero fare tre Stagioni teatrali. Inoltre avremo quest’anno una stagione parallela intitolata “Quirino Grandi Eventi” con star italiane e internazionali del canto, della danza, della prosa e della musica, per rendere ancora più ricca e diversificata la nostra offerta. E poi noi, tutta la grande e affiatata squadra del Quirino, siamo qui al vostro fianco per suggerimenti, critiche e stimoli, ma soprattutto per l’affetto che ci lega a voi, in tanti casi da tanti anni, e per le emozioni che abbiamo imparato a condividere. Vedete purtroppo spesso, in Italia, dei grandi marchi (e anche di qualche teatro importante) è rimasto solo il nome e a volte nemmeno quello. Il Quirino è qui, gloriosamente. Vogliamo concludere con una frase di Gustav Mahler che racchiude in sé il principio che ispira il nostro lavoro: “La tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”.
Geppy Gleijeses
L’INTERVENTO DI GUGLIELMO FERRO:
“Da due anni ormai siamo insieme alla guida del teatro Quirino, Due anni felici, pieni di sfide e di grande impegno.
Un teatro che ci onoriamo di gestire e di cui sentiamo la grande responsabilità. Un teatro dal grande passato ma proiettato verso il futuro, così come deve essere, volutamente pop, rivolto a quello che noi consideriamo il nostro interlocutore, il pubblico. Un pubblico intelligente, appassionato, amante della tradizione ma pronto alle nuove proposte, il nostro pubblico.
Quello che ci spinge a continuare con più forza e determinazione nella consapevolezza che il teatro è la casa di tutti, artisti e spettatori.
E il nostro orgoglio è che il Quirino non è solo un luogo di rappresentazione ma anche di aggregazione, un teatro dove ritrovarsi all’insegna dell’arte e della condivisione. Tutto questo non sarebbe possibile se non con la grande passione di tutti quelli che lavorano con amore, da Rosario Coppolino a Giulia Ferrazza, da Paola Rotunno a Carlo Auteri da Mario Fraello ad Alfio Breci, a tutti i lavoratori del Quirino, nessun escluso. Un termine teatrale più di altri mi ha sempre emozionato, “compagnia”, ecco noi siamo una bellissima compagnia.
Io e Geppy siamo orgogliosi di presentarvi un’altra stagione che, siamo certi, sarà all’altezza della grande tradizione di questo luogo magico.
Rimanendo nella convinzione che il teatro è vita. W il teatro.”
Guglielmo Ferro


NELLA FOTO, DA “FILUMENA MARTURANO”, GEPPY GLEIJESES E MARIANGELA D’ABBRACCIO