Tra i pochi concetti comprensibili a ridosso della sconfitta ai ri(dicoli)gori con la Germania, c’è stato il proclama di Conte: “Vi lascio una macchina da guerra”.
A parte il senso di responsabilità nell’usare un simile linguaggio per uno sport che qualcuno ancora si ostina a definire “educativo” e “destinato alla gioia delle famiglie”, c’è da dire che, visto il risultato beffardo, non ci sarà molto da fidarsi di questo “apparato bellico”.
Riempirsi la bocca con questa sciocchezza (adottata in massa da una belluina moltitudine di networker) fa suonare ancor più ipocrita il lutto al braccio per una partita che, per maggiore dignità nazionale, sarebbe stato meglio non giocare.
Giacomo Carioti