di Maurizio Liverani
L’epoca in cui ci si odia di piĆ¹ ĆØ questa. E’ cominciata da quando le ideologie si sono estinte, hanno perso ogni potere. Ci si odia di piĆ¹ man mano che la cattolicitĆ si va screditando. Sopravvive in forme attenuate, abitudinarie e inerti; ĆØ incapace di tener testa all’Islam. Chi ne ha preso atto cospira contro la nostra religione; per rabbia o per gioco odioso vorrebbe restituirle valore con atti sanguinari. Si ridesta il concetto di āhomo omini lupusā. Non ĆØ azzardato pensare che dietro questi ripetuti atti cruenti non ci sia alcun intrigo terroristico. Questa potrebbe essere la spiegazione della graduale autodistruzione; nessun conflitto di civiltĆ ma la ricerca di un nirvana attraverso la morte. La vita per questi fanatici dell’uccisione potrebbe essere fatta di nulla, una bolla di sapone che un po’ d’aria basta a farla e un fiato a disfarla. Uno spiffero, un soffio, l’impercettibile struscio di un palloncino che si sgonfia ĆØ il simbolo onomatopeico del pernacchio che la classe politica rivolge, soprattutto in questi giorni, a tutti noi. CosƬ avanza l’Italia sulle grucce degli equivoci. La certezza di un ritorno clamoroso della lotta di classe, delle brigate rosse dimostra a tutti che l’Italia soffre di una crisi dalla quale ben difficilmente puĆ² sperare di uscire continuando con i normali sistemi del trasformismo. Nella casa del Pd tutto somiglia a un divorzio; un filo continua a legare gli uni agli altri in nome di quella regola ferrea imposta dal Pci: l’omertĆ . Tutta la politica sfugge al letargo soltanto perchĆ© un tal Verdini riemerge a sinistra. I trasformismi sembrano curiosamente āteatro liberoā. In altri tempi, per un salto simile, il passaggio da FI al Pd, si sarebbe ridestata la famosa ānotte dei lunghi coltelliā. Non si capisce da quale grembo, da quale ideologia siano usciti tanti praticoni con il loro codice rappresentato dall’opportunismo. L’elettore ādisprezzatoā serra le viti del suo guscio in cui si ĆØ rintanato. Del resto le spie sovietiche e i membri della Cia questo lo avevano previsto; resteremo d’ora in poi orfani delle loro informazioni. Tutto ĆØ fatto per evitare il confronto con i veri problemi. Nella faccia del ministro degli Esteri italiano, che dovrebbe affrontare i problemi degli attentati, sembra di leggere questa rivelazione: quanta stanchezza si riposa nel mio cervello. Hollande grida ai quattro venti: non daremo tregua ai nemici dell’occidente. Gli sfugge sempre il fatto che i nemici dell’occidente sono occidentali. Vivremo anni in attesa del disastro e nell’ebbrezza del trantran.
Maurizio Liverani