di Maurizio Liverani
Dalle “primarie” per scegliere chi governerà, dopo la decadenza di Obama, gli Stati Uniti giungono notizie molto allarmanti per il pianeta intero. “Pel di carota”, Donald Trump probabilmente vincerà cavalcando alcune convinzioni che hanno sempre avuto presa sull’opinione pubblica americana. Gli yankees sono stanchi di dover venire in soccorso degli Stati europei, mentre la casa comune della Ue dimostra la gracilità di una costruzione mal fatta. La Brexit, decisa dagli inglesi, potrebbe essere l’uccisione nella culla dell’ideale europeistico. Tutto l’entusiasmo suscitato al momento di questa unificazione non esprimeva alcun nobile ideale. E’ bastato qualche screzio per rivelare come l’Ue sia stata una scelta dettata soltanto da ragioni finanziarie. Oggi ci accorgiamo dell’impotenza delle democrazie del nostro continente che non sanno replicare alle minacce del grossolano Trump il quale fa sapere che l’Inghilterra non sarà più nella sfera degli States. Scacco matto all’Europa nella quale, faticosamente, cerchiamo di restare. Il mito della coesione di nazionalità simili è sopraffatto dal mito del più forte e del più rozzo pretendente alla Casa Bianca. Matteo Salvini ha provato a farsi ascoltare; credeva di stringere la mano a un alleato il quale, con molta mala grazia, lo ha quasi messo alla porta dicendo di essere stanco di dover incontrarsi con comici. Per fortuna la notizia non ha avuto vasta eco ma ha rivelato la presuntuosa pochezza del leader della Lega che si è contraddistinto, recentemente, per un’altra gaffe paragonando Laura Boldrini a una bambola gonfiabile. Occorre abituarsi, con questo sistema elettorale, a imbattersi in clown da circo. C’è voluta la gaffe sull’Iraq, aggiunta a tante altre, per dimostrare che la storia del nostro continente continuerà con le vecchie divisioni causa di due massacri in un secolo, proseguirà con l’imbruttimento del mondo, con l’inferocimento e le peste monetarie. Manca soltanto che rinasca la devozione alle stupide (così le chiama Glucksmann) ideologie con scenari da guerra fredda. La guerra in Iraq, oltre a essere stata un fallimento, dimostra quanto siano profondi i solchi tra le sponde dell’Atlantico e anche quelle della Manica. E’ il connotato del futuro che garantisce il prevalere dell’America di Trump e il sacrificio dell’Ue privata dello scudo statunitense, “garantito”, invece, dalla Clinton. In questo splendido isolazionismo c’è chi prevede l’inizio dell’eutanasia dell’Europa unita.
Maurizio Liverani