TUTTI INSIEME DISPERATAMENTE

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

TUTTI INSIEME DISPERATAMENTE

In pochi giorni il prestigio di Matteo Salvini si è afflosciato come un pneumatico bucato. Il leader della Lega ha un’endemica incapacità a stare in una coalizione unita; si è dato i caratteri di chi non rinuncia alla concezione marxista dell’agitatore. Da quando ha il maggior numero di elettori è entrato nell’encomiastica cattolica; il solo modo per restare a galla il più a lungo possibile. La consegna dei suoi avversari è di oscurare la sua personalità. Del resto non si può adottare la congiura del silenzio con Salvini e pensare che potrebbe essere il leader del domani. La grande conflittualità politica all’inizio dell’autunno fa salire di qualche punto il consenso a Enrico Letta. La sua spiccata voluttà di stare ora fuori dai ranghi e ora di rientrarci ne fa di lui un politico con l’altalena. Tutti lo davano insegnante in Francia, a “rassodare” la sua posizione politica in Italia. Si è rimesso in gioco in rappresentanza di tutti i democristiani fatti di facce toste. L’obiettivo di Letta è quello di entrare in campo come un professionista della politica con una delega in bianco; fa intendere di avere dentro di sé una infinità di idee. Si era messo in politica con un temperamento impetuoso, ma poi profondamente deluso di essere stato scavalcato alla segreteria del Pd da Matteo Renzi. Da qualche tempo si espande la considerazione, tra gli ex democristiani, di Renzi. Il suo progetto si riassume in una generale pacificazione; in questo suo modo di muoversi nella politica dà le sue qualità migliori. E’ convinto che “lassù qualcuno lo ami”, mentre nel suo partito sono in pochi, anzi, pochissimi. Il tempo sembra lavorare per lui; molti pensano che forgerà presto una certa coalizione sulla scia di quella nata in via del Nazareno. Nel mondo politico attuale dove si cercano cani da tartufo con personalità di spicco, Renzi si presenta come il più acuto interprete del modernismo in marcia che promette, con una volontà decisa, una distensione generale per un avanzamento della prosperità. L’epoca in cui più si odia sta per chiudersi;  da quando le ideologie si sono estinte e hanno perso ogni potere. Con il segretario del Pd Nicola Zingaretti gli ex, che in questo momento sembrano, curiosamente, “teatro libero”, rivelano doti per affrontare i problemi del Paese. Chi vive questi anni in attesa del disastro sta entrando nell’era del tran tran “miglioristico”. Chi deraglia è escluso.

MAURIZIO LIVERANI