di Maurizio Liverani
Più volte abbiamo sottolineato come i media falsino intenzionalmente la realtà politica perché questo ridicolo castello di carte resti in piedi. Tutto quanto era stato promesso con l’Europa unita viene quotidianamente smentito. Saltare le alernative opprimenti dei blocchi irridendo le varie ideologie: questa doveva essere la struttura portante dell’Europa, cioè la collaborazione di più Stati che per secoli si sono fatti guerra. Ormai è chiaro che la prospettiva è ancora lontana. Nel nostro Paese la televisione, la grande stampa dei grandi potentati continuano a civettare con la catastrofe, non dando alcun peso alle speranze collettive. Va detto che l’informazione stessa è scandalosa. La notizia data in un certo modo ambiguo purché giovi a chi detiene il potere; il dibattito fondato sulla violenza e sull’odio è vissuto come peggiore della violenza stessa, dai più attenti come parodia della verità. Tutti i media vivono sulla presunzione della catastrofe, sull’imminenza “succosa” della fine. Simulazione morbosa e dibattito politico che passa attraverso un’isteria che lo spettatore dimostra di non accettare. La politica non è più quella spugna che assorbe ogni aspetto della vita. L’elettore non si lascia trascinare nella irrealtà; non è più tanto ingenuo da cadere nella trappola, ben preparata, dei grandi temi enfatizzati dai mass-media. L’indicazione di Pietro Grasso a premier è una forma “addolcita” in prospettiva di un colpo di Stato. Il sospetto che si voglia fare di Silvio Berlusconi, ancora una volta, un ramo secco attanaglia i vertici degli avversari che si accorgono come questa sostituzione, paradossalmente, giovi all’uomo di Arcore. La leggenda che gli italiani obbediscano soltanto alla sinistra in ogni occasione ha portato al risveglio di una gioventù berlusconiana e all’ irrigidimento della Lega. Silvio singolarmente ha dietro di sé un popolo capovolgitore del conformismo che impazza nella grande stampa e nella televisione. Se ne deduce che a fare scandalo non sono i fatti bensì la configurazione forzata delle notizie; la loro presa in ostaggio per mistificarle. Tutti i media vivono nell’isteria del virtuale. Il comunismo sembra svenduto, caduto in una banale operazione di mercato. Si direbbe che la speranza messianica sia fondata sul’apocalisse che, secondo beato Giovanni XXIII, ci darà un futuro migliore. Per estremo paradosso i premier pro tempore dureranno lo spazio di un mattino. A ognuno si darà il benservito perché il suo successore apparirà sotto l’egida della sinistra e della destra, e sotto l’egida della destra e della sinistra meglio lasciare in sella Paolo Gentiloni che per gli italiani è inamovibile. Si ha il sospetto che “qualcuno” sia caduto in un tranello, nel nome del popolo sovrano.
Maurizio Liverani