TV, IL NUOVO CATECHISMO

FATEMELO DIRE

di MAURIZIO LIVERANI

 TV, IL NUOVO CATECHISMO
Nella nostra televisione la maggior parte dei lottizzati è sempre stata assunta dopo aver sostenuto “l’esame” attitudinale alla piaggeria di sinistra. Si tratta di una forma di cortigianeria temperata, a volte, da forme di insubordinazione, subito pronte a trasformarsi in incensamento. Con questi “integrati” la liberalizzazione non può avvenire. La carriera di lottizzato non deve aver lasciato traccia, nella fase pre-televisiva, di spirito “libero”. La costante paura di questo tipo di telegiornalista è la retrocessione o, addirittura, la cancellazione. Il modello per queste trasmissioni opinioniste è il giornalista che può aver smesso di essere di sinistra, ma che non può modificare il proprio modo di esserlo. Gli esempi sono tanti. Oggi, pur governando un insieme ideologicamente imprecisato, il telegiornalista, sempre spostato verso il Pd, in attesa che la situazione si chiarisca si è fatto più accorto. La regola che segue discende da un celebre slogan di Karl Kraus. Questa: “La bruttezza del presente ha valore retroattivo”; ciò rende meno precise le frontiere ideologiche. Tutti i temi familiari alla destra rientrano così nel folklore dell’altra sponda. Bettino Craxi era bravissimo a scovare, nel calderone del cronista italiano, ottusità e dedizione al capo. Sicuri di restare saldi sulla poltrona, sono i giornalisti imparentati o ammanigliati con i dirigenti della Rai o con altri “gran visir”. Tutti caduti dalla stratosfera politica, più che come meteoriti, come foglie secche. La selezione professionale cede il passo alla classificazione partitica. L’afflusso di telegiornaliste è più facile perché, com’è noto, “la bellezza è superiore al genio”; lo dice Oscar Wilde. Non si tratta dunque di largo alle donne, ma di astuzia. Questa selezione non porta donne in gran numero in Parlamento perché il rampantismo maschile è tetragono. La fatuità dei politici è di gran lunga superiore  a quella delle donne in politica. Gli uomini hanno aperto a Montecitorio un proprio sgabuzzino di luminari dell’arrivismo. Per tornare alla televisione, chi non accetta la “mordacchia” confluisce nelle reti private dove gode di uno statuto speciale grazie al quale spera di non aver noie con il potere.
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La Casa Bianca ha bisogno che in Italia governino uomini prudenti e, in una certa misura, servili.
L’Alleanza Atlantica è un fondamento “mistico”, non avendone altri.
Arroganza e sottomissione sono le parole di ogni segretario partitico.
L’esaltazione di un cristianesimo gioioso è espressione della vitalità dell’uomo.
Svanito questo futuro si è entrati in uno stato di autoriproduzione.
Quando sono a corto di argomenti si ergono a paladini dell’antifascismo.
I padri nobili, sopravvissuti alla fine della stagione democristiana, si limitano a essere dei grandi istrioni.
MAURIZIO LIVERANI 

(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)