UN INNESTO …DI UTILI NEMICI


FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

UN INNESTO …DI UTILI NEMICI
Notte e giorno Matteo Salvini si dedica al culto della personalitĆ  smisuratamente accresciuto con i recenti sondaggi. Al cospetto degli altri leghisti si considera una carrozza di prima classe in rapporto a un calesse. Eā€™ persuaso, come Matteo Renzi, di essere ricco di prodigiose risorse; abile e astuto, si inebria di autocompiacimento nel vedere sul ā€œCorriere della Seraā€ una foto in cui si sorridono come due vecchi amici, certamente pregni delle stesse idee. Lā€™uno e lā€™altro si riconoscono unā€™intelligenza superiore, provvidenziale, quella che hanno i ā€œgurkasā€, i terribili guerrieri asiatici. I sostenitori di Salvini e quelli di Renzi si domandano ancora il perchĆ© attribuire tanta intelligenza al principale nemico; pare che questo rientri nella logica dei ā€œgurkasā€ i quali al proprio genio imparentano la forza bruta. Il capo della Lega si nutre di queste superbe ā€œgittateā€ da quando ha accumulato milioni di voti. Eā€™ contento che tra lui e Renzi ci sia una sintonia; preludio a fusioni piĆ¹ larghe? Da quella foto entrambi hanno tratto vantaggio. Anche chi non ha simpatia per i due leader non li considera delle schiappettine. Sono capi alla portata di tutti; ĆØ indispensabile per ingraziarseli accoglierli con particolare fervore. CosƬ facendo il sostenitore si convince di compiere un balzo sulla strada della vittoria; esce dalla naturale modestia per figurarsi vincente nellā€™agone politico, per planare in un futuro radioso. Gli appassionati riconoscono ai due leader capacitĆ  per entrare nel Pantheon delle divinitĆ  politiche. Gli esperti passano e ripassano i due personaggi ai raggi X per stabilire se sono maturi per pilotare la nazione; tutti i periscopi della stampa sono puntati su di loro. Eā€™ noto che ogni loro mossa ĆØ studiata, concordata con i consiglieri. Lo spirito della divisione che soffia piĆ¹ che non si creda tra i partiti di loro appartenenza non scalfisce il loro prestigio. Il momento favorisce la loro ascesa. Sono la vivente testimonianza che un uomo politico deve essere dotato di una volontĆ  ben direzionata.
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Stanca di una politica cosƬ mediocre, la plebaglia parlamentare cerca, in un altrove, un ā€œcandidoā€ alla Voltaire.
Le donne portano spesso in politica una volontĆ  intelligente.
ā€œCosta pocoā€, ĆØ questa la precisazione che accompagna il passaggio di un onorevole da un partito allā€™altro.
Il trasformismo rappresenta tutto. In unā€™intervista di anni fa, un illustre politico invitava il suo partito a fare sacrificio di sĆ© medesimo e ā€œuscire da ogni mentalitĆ  di comandoā€.
Per evitare che sulla prima cittadina di Roma si abbattano nuove odissee, le ĆØ stato consigliato di rinunciare con forte anticipo di ricandidarsi.
La Capitale dā€™Italia ĆØ ideologicamente invivibile; si adegua ai dettami del pagliaccesco.
La parola ā€œesuberiā€ (di personale, di operai, di dipendenti in genere) come il profumo della zuppa di cavoli ci arriva dappertutto, tranne che dal settore delle nascite.
MAURIZIO LIVERANIĀ 

(Aforismi dai libri ā€œSORDI RACCONTA ALBERTOā€, ā€œIL REGISTA RISCHIA IL POSTOā€, ā€œAFORISMI SOSPETTIā€ e ā€œLASSUā€™ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLESā€Ā di Maurizio Liverani)