UN MASOCHISTICO CARNEVALE

FATEMELODIRE
di MAURIZIO LIVERANI

UN MASOCHISTICO CARNEVALE

Per raggiungere il potere, Lenin, che lanciò il grido “Tutto il potere ai Soviet”, ordinava che bisogna essere pronti a tutti i raggiri, preparati a nascondere la verità pur di arrivare a uno scopo. Renzi è sospettato di rifarsi a questo machiavellico schema per rientrare con maggiore autorevolezza nel governo Conte. Il presidente Mattarella, salito al Colle grazie a Renzi, si dimostra un emulo di Lenin; ripaga del favore Matteo riponendolo al suo posto nel riconfermato governo. Siamo alla tecnica degli scambi ferroviari. Giuseppe Conte e Matteo Renzi sono i fruitori di questa operazione; nessuno sarà costretto a ingoiare un boccone amaro.

I democristiani insediati nel Parlamento si sentono sempre più ridotti al rango di “portatori d’acqua”. Il loro ruolo è ormai questo; restare con dignità purché non si “cacci” il premier. Sono stati, tutti questi anni, trapezisti del doppio gioco e della doppia verità. Sono i degni eredi dei grandi leader scelti dalla Chiesa che ammettono, ora, di essere non più onesti o disonesti della moralità media. L’auto-eclissamento di questi diccì è toccante. Si erano illusi di avere tutte le atout per riuscire bene, ma non riescono più a essere vincenti.

Il giornalismo incollerito si intona al momento politico pullulante di facinorosi come Alessandro Di Battista che spregia Renzi e Berlusconi. Se si dovesse andare a nuove elezioni questo personaggio dalla collera facile darebbe in scalmane. Gli antiberlusconiani che hanno conoscenza del leninismo si accorgono, finalmente,  che circola nelle loro menti anche il leninismo di destra. Sono psicologicamente più deboli. Le asprezze nel linguaggio raggiungono spesso il “livello” di Di Battista. Tanto le cose non cambiano.

Viviamo in un universo in cui imperano sterilità e logomachia televisiva. Le trasmissioni come “Piazzapulita” emanano un odore mortuario. In simili convulsioni televisive non si riconosce che un effimero carnevale dove  grandi cause, grandi imprese, grandi speranze sono giunte all’ultima spiaggia. C’è chi attende la rovina perché l’atmosfera, in Italia, è troppo satura di gas nocivi.

 MAURIZIO LIVERANI