Strali e impertinenze colpiscono i renziani. L’idea dominante è piccolo borghese; il tipo di polemica più che essere argomentata è affidata alla barzellettistica. Il cervello dei commentatori formicola di empirismo, di elasticità tattica; chi per sostenere che Matteo Renzi è un uomo della provvidenza prefigurante un avvenire denso di ottimismo, chi, al contrario, nel gioco di spinte e controspinte per annunciare tempi duri. Da una parte si canta vittoria e conquiste, dall’altra si preannuncia una disfatta. Finché era stato lontano dal centro, il Pd lo considerava un uomo versato per condurre un governo. Gli è stato attribuito un grande talento – che altri non gli riconoscono – di conquistarsi i primi posti. I suoi seguaci lo considerano invincibile come elemento utile con il nuovo partito. C’è chi lo considera una carrozza di prima classe, imbattibile nel far tintinnare il suo nome, proteso verso il tumulto della gloria. Il bisogno uno e trino dell’affermazione lo attanaglia: si crede Scipione. La scipioneria che più lo impegna è di essere considerato un politico rappresentativo. Pur non essendo premier è comunque in auge e chi gli è contro è guidato da intenzioni poco nobili. il succo di tutto è chiaro: un ex piddino può essere il capo di una coalizione di sinistra purché questo non sia Renzi il quale, a dispetto di tanti denigratori, è il solo ad avere abbastanza ingegno per la sconclusionata politica attuale. In questo gran daffare, Renzi non brancola nel buio dell’incultura, non teme alcun “milite ignoto”.
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GLI AFORISMI DI OGGI, DAI LIBRI DI MAURIZIO LIVERANI
La presenza al vertice di tante figure scialbe sarebbe martellata da insidiosi perché.
Per non soccombere alla propria scarsezza di personalità si lascia prendere spesso da impulsi appassionati per il papa.
“La fattoria degli animali” e “1984” sono libri che ancora oggi si leggono, mentre di Stalin si ricordano soltanto nefandezze.
Si acquista una nuova fama dall’emporio del “latinorum”.
Pier Paolo Pasolini non vedeva alcuna differenza tra qualsiasi cittadino fascista e qualsiasi cittadino antifascista.