FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
VIZIATI DI “DEMOCRAZIA”
Il monopolio della sinistra sui media e sulla stampa è stata sempre evidente. L’Italia, paradiso dei pseudoconcetti, offre il terreno più fertile per una immagine rassicurante da quando la sinistra non sbandiera più i suoi vessilli, ma esercita indiscriminatamente la sua egemonia con metodi apparentemente non preoccupanti. Per chi vuole vivere e avere la borsa sonante è di rispettare il concetto che i marxisti italiani sono diversi e stare aggrappato al principio che non essendo più sull’uscio del potere, avendolo da tempo varcato, rispettano con più garbo i poteri forti. Le “finanziarie” ci consentono di giudicare questa sinistra non dalle sue dichiarazioni ma dai suoi atti. E’, questa legge, una riaffermazione delle forme più offensive del privilegio che ha ormai conferito alle disuguaglianze un carattere ultimativo, perentorio. “Per entrare in Europa”, scriveva Enzo Biagi, “c’è da pagare il biglietto; non c’è differenza tra la platea e il loggione”. Il feticismo dell’Europa, pur essendo claudicante, risuscita un potere in forme che l’assolutismo non avrebbe osato sognare. La falce dei tecnocrati ha colpito sia la platea che il loggione; fa soltanto il solletico a quei poteri forti che hanno dato l’avallo all’Europa Unita, impegnati come toreri prudenti a fornire ai loro adepti un’immagine non ostile alle diversità di opinioni e al dissenso. Per anni, nel mondo intero la sinistra ha praticato, afferma François Revel, la menzogna e il voltafaccia. Il politico europeista si annulla, “non è più un uomo normale ma un rudere torturato, incapace di usare la mente e gli stessi sensi più elementari”. E’ “Buio a mezzogiorno” di Arthur Koestler che stiamo citando. Accetta tutto per rendere al partito l’ultimo servizio. La nuova tecnica di colpo di Stato è la conciliazione apparente tra i partiti che esige un aggiornamento costante e ragionato. I politici, in questa fase, cercano di consolidare i loro dubbi blasoni, non già con il corredo di idee ma per la base; lo fanno per aderire a una dignità più alta. Ancora nessuno si fa propagandista laico del nuovo corso; tutti si atteggiano a campioni di una visione moderna della democrazia. Tutti sono consapevoli della propria modestia; sono figli viziati di questa democrazia.
MAURIZIO LIVERANI