FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
NASCERE E’ FUORI MODA
Affievolitasi l’illusione della protezione sovrannaturale, l’idea di uscire di scena è una fantasticheria positivistica. La parola futuro ricorda un burro inscatolato. “Quando si cessa di sperare si comincia a vivere”, scrive Chamfort che, giunto al limite estremo della vita, si suicidò. Nonostante il dilagare del Coronavirus ci arrivano sollecitazioni a guardare con fiducia all’avvenire. Se la fine è vista spesso come una liberazione, la nascita è considerata con anche maggior perplessità. Queste cose il Papa dovrebbe saperle e spiegarcele. Perché la divinità è responsabile – se è vero che esiste – di quanto sta avvenendo. L’idea della fine è riassunta in due saggi di Emil Cioran: “La tentazione di esistere” e “L’inconveniente di essere nati”; ci verrebbe da aggiungere, malignamente, soprattutto in Italia. La pandemia e la sfiducia nella vita hanno ulteriormente affievolito l’illusione della protezione soprannaturale. Siamo ormai nella condizione di un popolo che non solo non ha più fiducia in se stesso ma, in molti casi, si disprezza. L’italiano, ingannato per troppo tempo, abdica al futuro; è contrario alla super-natalità. Se l’eternità si rivela un miraggio, ci attende anche nell’aldilà un supplemento di caos. Molti di coloro che tentano di esistere con la speranza sono sempre più convinti che “lassù qualcuno ci ha raggirato”, sicuri che è stato un inconveniente essere nati. Non c’è dio né partito che possano invertire la rotta. Se sostengono di poterlo fare sono in malafede. Le analisi marxiste sono fuori tempo massimo. L’italiano, oggi, si accontenta di tenersi lontano dalle falsi illusioni e, insieme a Goethe, conclude che il “senso della vita risiede nella vita stessa”.
MAURIZIO LIVERANI